Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Dopo il successo de La Bella e la Bestia la Disney ci riprova portando in sala l’adattamento in live action di Aladdin.
Catapultava il pubblico nelle magiche notti d’oriente, tra le vie e i vicoli della fascinosa Agrabah.
Una città piena di storie e di intrighi, con il ladruncolo Aladdin che si innamora della principessa Jasmine, il visir Jafar alla ricerca della lampada magica, nascosta nella misteriosa Caverna delle Meraviglie e un Genio che può esaudire i desideri.
La versione live action di Aladdin rimane una trasposizione abbastanza fedele dell’originale, con qualche cambiamento per caratterizzare al meglio i personaggi esistenti e per crearne di nuovi.
Un musical dove tornano le canzoni e gli arrangiamenti, con qualche canzone inedita, che hanno caratterizzato questo classico, sotto la direzione di Alan Menken. Alcuni numeri musicali sono più convincenti di altri. Si punta sui costumi e sulle scenografia.
Dietro la macchina da presa troviamo Guy Ritchie che sceglie di non osare, anche se la sua cifra stilistica si riconosce soprattutto nelle scene d’azione e negli inseguimenti.
Il personaggio di Jasmine interpretato da Naomi Scott segue la filosofia di emancipazione che la Disney sta applicando sulle figure femminili nelle sue produzioni. La tematica dell’indipendenza si sottolinea ancora di più nella trama anche se alla fine risulta quasi ridondante.
Un’altra tematica trattata è quella della libertà, risvolto legato soprattutto al Genio. Il personaggio è interpretato da Will Smith che lo caratterizza nelle movenze e nella parlata in modo abbastanza evidente, soprattutto in alcune canzoni. Stravagante ed imprevedibile si decide di umanizzarlo ancora di più utilizzando la sua versione CGI solo nei momenti essenziali.
Convince nel ruolo di Aladdin il giovane Mena Massoud, invece non è caratterizzato al meglio il personaggio di Jafar, che si riprende nella parte finale.
I vari elementi in CGI presenti nella pellicola come il Tappeto Magico, la tigre Raja o il pappagallo Iago interagiscono in modo fluido con gli attori. Non sempre però gli effetti speciali sono convincenti, problematica forse legate a delle ambientazioni fin troppo artificiose.
Tra scene musicali, scene d’azione, momenti comici e romantici Aladdin risulta una pellicola godibile, che intrattiene e che cerca di riproporre la storia conosciuta in una versione più matura. Un live action non al top, ma che permette di respirare nuovamente le atmosfere di Agrabah e la storia di un giovane uomo alle prese con il suo destino.
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