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Aladdin

Regia di Guy Ritchie vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Aladdin

di Marco Poggi
6 stelle

Versione live action del celebre lungometraggio disneyano, dove a primeggiare c'è ovviamente il genio della lampada, qui impersonato da un Will Smith color puffo.

Versione live action del celebre lungometraggio disneyano, del 1992,, dove a primeggiare c'è ovviamente il genio della lampada, qui impersonato da un Will Smith color puffo (fortunatamente, non in tutte le scene dove appare) che rispolvera il suo curriculum da "WILLY IL PRINCIPE DI BEL AIR" impegnandosi a divertire il pubblico dei più piccoli, ma, secondo me, perdendo la gara con il Robin Williams della versione originale. L'impegno del cast è innegabile (nella versione italiana ritorna pure Gigi Proietti che, questa volta, si accontenta di doppiare il sultano di Agrabah invece del genio), ma la sensazione di déjà vu è forte, tanto che sbagliano pure l'attore che interpreta il perfido Jafar (anziché puntare su qualcuno che ricordi il Kabir Bedi dell'era Hollywoodiana degli anni'80, quello che faceva il cattivo nei film, come in "AGENTE 007 - OCTOPUSSY OPERAZIONE PIOVRA", ne scelgono uno belloccio che avrà, si e no, cinque/sei anni in più dell'interpetr di Aladdin). L'inserimento dell'ancella della principessa è poca cosa, come pure non mi sembrava necessario fare di Jasmine una principessa che vorrebbe diventare la prima sultana di Agrabah, per questioni di politically correct, che non esistevano nel 1992 (lei dovrebbe accontentarsi d'amare un ladro come Aladdin). Will Smith è bravino, specie nelle scene della festa dedicata al principe Alì/Aladdin, ma la versione italiana non mi ha convinto. Era preferibile avere Fiorello, che avrebbe fatto sia la versione cantata che recitata, anziché il pur bravo, ma consueto, Sandro Acerbo che si ferma solo alla versione parlata del genio. Il film animato era iper-colorato, qui i colori invece sono grigi e tutto sembra così...teatrale, nonostante Hollywood rifaccia Bollywood.

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