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Il giorno più bello del mondo

Regia di Alessandro Siani vedi scheda film

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La recensione su Il giorno più bello del mondo

di Furetto60
5 stelle

Modesta "fiaba moderna" all'insegna di una comicità,senza pretese.Bravi i caratteristi

Arturo Meraviglia è un guitto, ormai caduto in disgrazia, ha ereditato dal padre un teatrino di avanspettacolo, che per sua dichiarata incapacità, è finito in rovina e ora, si arrabatta facendo l'impresario di un solo artista, che inviso al pubblico, non trova più scritture. Arturo oltre ad essere squattrinato e indebitato, è un uomo frustrato per la consapevolezza di aver deluso le aspettative di un papà, che amava profondamente quel lavoro e che considerava quegli artisti come " artigiani della gioia pura". La svolta arriva, quando uno sconosciuto zio d’America, lascia ad Arturo un'eredità, non materiale, quella se l'è già mangiata, un’avvenente e audace badante, ma la tutela legale di due bambini, Rebecca e Gioele che fino a  quel momento erano stati cresciuti e educati in un collegio svizzero. Arturo, già in ristrettezze economiche,non gradisce il "regalo", tuttavia non può scansarlo e cosi  porta nella sua disastrata casa, ovverossia il retrobottega del teatro in disuso, i due graziosi fanciullini. Dopo i primi tragicomici momenti di convivenza, un giorno però scopre il “magico” talento del piccolo Gioele, che possiede la capacità di spostare oggetti e persone con la forza della mente, in sostanza ha il dono della “telecinesi” ”Gioele diventa la gallina dalle uova d’oro, gli spettacoli organizzati, sulle sue strabilianti performance, ottengono sempre il “sold out”, le finanze di Arturo si riprendono. Ma un team di scienziati che segue con interesse " gli enfant prodige”, conduce Gioele in uno strano laboratorio, formalmente per motivi di studio, ma in realtà per inseguire loschi intendimenti. Toccherà ad Arturo, sventare questi progetti malvagi e salvare Gioele e tanti altri piccolissimi genietti, dalle grinfie malefiche di questi sedicenti scienziati, aiutato dalla sua sconclusionata combriccola di amici e dalla nuova amica Flavia, che pur facendo parte dell’ equipe di scienziati, ne ignora gli intenti criminali. Lieto fine a tutto tondo, come in ogni fiaba classica, riscatto degli ultimi, difesa di un'infanzia perduta e il trionfo del bene sul male ed inevitabile anche la “liaison” tra il protagonista e la dolce Flavia. Alessandro Siani, dirige, scrive e interpreta ancora una volta una commedia costruita su di sé e sulla sua vena comica, tuttavia dobbiamo costatare, come il personaggio, anche se simpatico, si sia cristallizzato intorno ad una comicità ripetitiva, che spesso inciampa nella banalità di battute dozzinali e gag trite, cedendo alla faciloneria di un umorismo di fattura modesta, anche se privo di qualsiasi volgarità. Gradevoli le suggestioni che derivano dal varietà e dal microcosmo circense, passaggi in cui il nostro riesce meglio ,corroborato da uno straordinario stuolo di geniali caratteristi. I tempi comici sono calibrati, i ritmi tipici  dello slapstick . Il migliore momento è l’esilarante divagazione, sugli stereotipi della fiaba classica, in cui Arturo inventa una storia, con protagoniste una Biancaneve di Roccaraso e una Cenerentola vegana.

 

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