Regia di Guido Lombardi (II) vedi scheda film
Un viaggio per recuperare un malloppo di giorni rubati, discontinuo nel suo tragitto, ma comunque carico di significati.
La via dell'affetto è una strada difficile da percorrere, piena di imprevisti, a volte è un percorso obbligato, ma alla fine può condurre alla reciproca conoscenza, alla complicità ed a un sincero amore. Ecco quello che ci consegna il film, un classico road movie nel quale il rapporto interrotto padre e figlio riprende vigore, attraverso esperienze di vita non sempre positive e che conducono il giovane protagonista alla maturità adolescenziale senza il classico buon esempio. Bravo Scamarcio, più credibile in queste parti che in quelle di uomo che non deve chiedere mai. Bravo il giovane Zazzaro, davvero nella parte. Meno brava la sceneggiatura che perde il bandolo della matassa e porta avanti una trama con alcune incongruenze. Così come la regia che si perde in una ritmica non sempre adeguata al contesto. Insomma non ci troveremo a vivere in un mondo perfetto, ma il film si sorregge su una base di sostanza ed ha almeno qualcosa da dire. Iniziatico.
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