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Regalo di Natale

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Regalo di Natale

di solerosso82
8 stelle

Il Natale secondo Avati: il trionfo della cinicità, dei tradimenti, dell'ipocrisia. Ma non era la festa in cui tutti si è più buoni, delle riconciliazioni, della famiglia? Qui i protagonisti non sono allegri compagni di zingarate come in Risi o Vanzina, ma trentenni senza più passione nè stimoli, afflitti dalle delusioni di un passato sempre vicino, un tempo forse amici, che solo il poker riesce ad unire. E' il rispecchio del cambiamento dei tempi, della sfiducia, forse, dell'edonismo borghese degli anni '80, della cultura degli yuppies e del denaro facile. Abbiamo un giornalista squattrinato (Haber), un anonimo, freddo, personal trainer (George Eastman), il più privo di scrupoli, un conduttore di televendite con una famiglia da mantenere, di cui non sembra preoccuparsene molto. Poi i due protagonisti del duello a carte. Abatantuono, l'abile e imbattibile pokerista, "produttore cinematografico" indebitato fino al collo, chiamato per spennare un poveraccio (Delle Piane), ormai anziano, con una triste vita di sconfitte e delusioni alle spalle. Durante la lunghissima partita riemergono ricordi e retroscena di un'amicizia che in realtà non c'è mai stata, un passato lacerante che pesa come un macigno su un futuro, probabilmente ancora più tetro. Un Avati mai così amaro e crudo dirige diligentemente un eccellente cast di attori con gli ottimi Abatantuono, Cavina, Haber e uno strordinario Delle Piane.

Su Alessandro Haber

Ottimo, un personaggio "instabile", viscido e senza umanità.

Su Gianni Cavina

Molto bravo.

Su Diego Abatantuono

Ottimo, una delle sue prime prove con un "regista d'autore". Un personaggio molto "suo", che reinterpreterà più volte, anche in situazioni più sdrammatizzate.

Su Carlo Delle Piane

Strepitoso e commuovente: un personaggio distrutto, che vive solo per forza d'inerzia.

Su Pupi Avati

Forse il suo film più intimo e introspettivo.

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