Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
La vicenda del pentito Buscetta deve essere inquadrata dentro un certo contesto storico, e un sistema consolidato che metteva la mafia al centro di tutti gli affari italiani . Buscetta si metteva tra i Corleonesi e il clan dei Bontate , questi ultimi volevano al loro fianco per eliminare Riina.Lui però si allontanò preferendo essere neutrale, e trasferendosi in Brasile sotto altra identità .
Quando fu catturato e estradato in Italia , si decise a collaborare con il giudice Falcone ,anche perché erano stati uccisi suoi familiari .
Al giudice che riesce a penetrare la sua corazza di ritrosia confesso' :
Io sono un soldato semplice . A Riina piace comandare , a me piacciono le donne e i divertimenti. " Da questo discorso si evince la sua natura, di delinquente atipico , non sanguinario come altri .
Sarà lui a far crollare la piramide , la struttura criminale e a far processare circa trecento mafiosi , portando a una svolta della lotta contro Cosa nostra.
Favino riesce a incarnare con la sua fisicità e la sua personalità un personaggio non facile, ricco di sfumature . Il suo duello con Pippo Calo' ( ottimo Feracane)
è una delle scene cult , come quelle in cui è ossessionato dai fantasmi degli uccisi ed è soffocato dai sensi di colpa . Grande cast, regia perfetta, sceneggiatura efficace per un film che ti tocca dentro e ti costringe a riflettere sulla storia d' Italia .
Avrebbe meritato qualche premio a Cannes , ma c 'est la vie.
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