Regia di Todd Phillips vedi scheda film
E’ il classico manuale per costruire un perfetto pazzo criminale. Un bambino subisce violenze dal compagno della madre adottiva psicotica e bugiarda e cresce con la convinzione che sia destinato a divertire e far nascere il sorriso negli altri. Vive in una città degradata e violenta e anche un po’ fasulla: ad esempio, i sacchi dell’immondizia, rigorosamente chiusi, sono ordinatamente disposti ai margini delle strade, in attesa di essere prelevati da un solerte servizio di nettezza urbana che interviene prima che il contenuto venga sparpagliato da animali di ogni tipo che abitano le grandi città (avviene solo a Roma? E non occorre neppure andare nelle degradate periferie!). Il giovane vive ai margini, generosa e sfotunata vittima… Che c’entra Batman in tutto questo? Perché richiamare il mondo dei fumetti DC Comics? Una bella corsa a costruire un film per l’Oscar che non ha meritato e non ha ottenuto. Impossibile non citare la prova attoriale di Joaquin Phoenix. Bravissimo! Eppure sono sempre incerta se omaggiare gli attori capaci di subire profonde modificazioni del proprio corpo sottoponendosi a incredibili stress fisici oppure preferire le performance di interpreti capaci di “diventare” il personaggio che interpretano pur senza modicare i propri tratti somatici. Maestro di questa seconda categoria è lo strabiliante Gianmaria Volontè.
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