Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Ultimo lavoro di Pedro Almodovar prima dell'ascesa allo status di superstar universale. Un film nel quale il regista de La Mancha amalgama alla perfezione melodramma e noir, commedia e detective story, erotico e thriller. Da non perdere.
Chiunque abbia un minimo di familiarità con il cinema di Pedro Almodovar sa bene che i suoi film, tutti i suoi film, travalicano i confini di genere. La facilità con cui il regista de La Mancha passa (con successo) da un registro a un altro all'interno di una stessa pellicola è, oltre che un vero e proprio marchio di fabbrica, anche uno degli ingredienti fondamentali del suo successo. “Carne tremula”, l'ultimo film diretto prima del doppio trionfo planetario ottenuto con “Tutto su mia madre” e “Parla con lei”, è forse il paradigma di tale dinamismo, un'opera che senza soluzione di continuità passa dal melodramma al noir, dalla commedia alla detective story, dall'erotico al thriller. E come sempre accade nei film del sopracitato Maestro, l'intreccio narrativo è tanto affascinantemente intrigante quanto inverosimilmente intricato, con giochi di coincidenze messe lì (magistralmente) a rendere l'incredibile credibile. Inoltre, valore aggiunto, resta questa una delle rare occasioni nelle quali l'handycap viene messo in scena senza inutili (e odiosi) pietismi di superficie. Per quel che riguarda gli interpreti, Bardem e Penelope Cruz tornano a recitare insieme dopo “Prosciutto, prosciutto” di Bigas Luna, e curiosamente anche per Francesca Neri è questa la seconda volta al lato del sopracitato attore spagnolo, dopo “Le età di Lulù” sempre di Bigas Luna. Il ruolo di Sancho, poliziotto alcolizzato e cornuto, valse invece a José Sancho il premio Goya come miglior attore non protagonista, mentre quello del giovane Victor (Liberto Rabal) era stato in un primo momento assegnato a Jorge Sanz, attore piuttosto in voga negli anni '90 che venne però allontanato dal set per dissidi col regista. Pillola cinefila: Almodovar inserisce in una scena alcuni fotogrammi di “Estasi di un delitto” di Buñuel, film nel quale il concetto di colpa occupa un posto centralissimo. Proprio come in questo “Carne tremula”, per l'appunto.
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