Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Un film importante nella carriera di Almodovar. Non me la sento di considerarlo un capolavoro ma neanche dico che sia un film mediocre. Secondo me manca qualcosa e c'è qualche caduta nella storia mentre la regia sa essere ottima. Una confusione di generi che non mi ha proprio entusiasmato ma che dimostra, in ogni caso, il talento del regista. La frase finale del film apre un nuovo orizzonte interpretativo in chiave politico-sociale da non sottovalutare che si vuole rifare a Bunuel. Infatti tutto il grande cinema del maestro di Calanda si fonda sulla critica della società con particolarissimo riferimento alla società franchista; ecco, Almodovar prende un pò questa eredità che però non si avvicina molto ad una eredità di stile ne di contenuti ma è solo un sottofondo. Almodovar sa anche essere a tratti grottesco con un gran gusto per lo humor nero ma Bunuel è ancora lontano da lui che rimane troppo legato (come aveva già dimostrato nel film "Legami!)ad una concezione realistica di cinema. Comunque il rifarsi a Bunuel è evidente nelle citazioni espicile che effettua cioè, lo cita mostrando le immagini del capolavoro messicano "Estasi di un delitto" ma anche scegliendo come una tra le protagoniste Angela Molina (indimenticabile nella co-interpretazione di Conchita nel film "Quell'oscuro oggetto del desiderio"). Nella versione italiana del film la Neri è doppiata malissimo, doppiata male da se stessa!
La trama non è del tutto convincente anche se è ben studiata e ben realizzata la sua ciclicità, elemento fondante del film.
Il film emoziona e sa avere molti significati, eppure non mi convince fino in fondo. Mah...
Non è più quella di vent'anni prima (1977) ma è lo stesso convincente. Dopo aver lavorato con grandissimi come Bunuel e Bellocchio, aggiunge alla lista anche Almodovar.
Non so se sappia recitare, sicuramente non sa doppiare!
Un'ottima regia che sa giocare ottimamente con persone e spazi, però...manca qualcosa.
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