Espandi menu
cerca
Proxima

Regia di Alice Winocour vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 208
  • Post 133
  • Recensioni 1077
  • Playlist 312
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Proxima

di mck
8 stelle

Wild Horses.

 

 

Proxima… Centauri? Beh, no, non ancora… Più “semplicemente”, la proxima tappa verso Marte (una missione di preparazione sulla ISS, con trasporto tramite Soyuz).

 


“Tutti si preparano per la partenza, ma non è quello il problema. La parte più difficile è il ritorno, quando ti accorgi che le persone che ami riescono a vivere bene anche senza di te.”

 


Bellissimo film quest’opera terza, dopo “Augustine” e “Maryland” e la co-sceneggiatura di “Mustang”, di Alice Winocour (Parigi, 1976), da lei come sempre scritta, qui con la collaborazione di Jean-Stéphane Bron (la fotografia - naturalistica negli interni domestici e in quelli asettico-tecnologici dell’ESA a Colonia e della Città delle Stelle nell’oblast’ di Mosca e lirica nelle steppe kazake che circondano il Cosmodromo di Bajkonur - è di Georges Lechaptois e il montaggio di Julien Lacheray, entrambi abituali collaboratori della regista, mentre le musiche potenti ma non soverchianti sono di tal... Ryuichi Sakamoto), ed è cosa buona e giusta assistervi facendone accompagnare il passo con quel lavoro “gemello”, un poco più sperimentale e forse un po’ meno riuscito, ch’è Lucy in the Sky di Noah Hawley (l’atto di ribellione), e ovviamente, su più ampia e vasta scala orizzontale, a scorrere parallele verso il proprio apogeo, le due stagioni fin’ora prodotte di For All Mankind di Ronald D. Moore e soci.

 


“Io non ho visto i primi passi sulla Luna: sono della generazione di Marte.”       

∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼ ∼∼∼     

Marte è il passato: Venere è il futuro!”  

 

 

Eva Green ("the Dreamers", "Womb", "Dark Shadows", "White Bird in a Blizzard", "Penny Dreadful", "D'Après une Histoire Vraie") indossa il film come una tuta spaziale: vi si muove con grazia e sofferenza, ne alimenta le possibilità di utilizzo.

 

 

Matt Dillon, reduce da “the House That Jack Built”, è un buon diavolo. Bravissima la piccola esordiente Zélie Boulant. Completano il cast gli ottimi Aleksey Fateev, Lars Eidinger e Sandra Hüller.

 


“Ho una ferita che non si rimargina.”

 

 

Il film si chiude sulle note di “You’re High” di Agar Agar (voce: Clara Cappagli) e sulle immagini di alcune vere astronaute (nord-americane, europee ed asiatiche) e cosmonaute (sovietiche/russe) con prole che hanno partecipato, dagli anni '80 agli anni '10, a varie missioni spaziali STS (Space Shuttle), MIR e ISS: Elena Kondakova, Ellen Ochoa, Cady Coleman, Naoko Yamazaki, Susan Kilrain, Shannon Lucid, Julie Payette, Nicole Stott, Claudie Haigneré e Anna Lee Fisher.

 

 

Wild Horses.

* * * ¾ (****)

 


Nota. Nel dialogo iniziale (un adulto che parla ad un bambino) si cita la condizione di “Zero-G”, ch’è termine corretto, qui, in quanto da intendersi nell’accezione che non corrisponde all’assenza di gravità, ma a quella di peso data la caduta libera costante in micro-gravità.

2022: https://attivissimo.blogspot.com/2021/03/samantha-cristoforetti-tornerà-nello-spazio.html.        

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati