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Benedetta

Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film

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La recensione su Benedetta

di VinnySparrow
9 stelle

Quando uscì "Elle" tutti gridarono al capolavoro.  Arriva nel 2021 "Benedetta" è passa quasi inosservato e quel poco che ho sentito o letto non lascia nulla di estremamente interessante. Al punto che dopo aver visto il film mi sono chiesto "ma lo hanno visto questo film ?" Poche chiacchiere, è un nuovo capolavoro firmato Paul Verhoeven. 

Sento già che la maggior parte dei lettori non saranno d'accordo con quanto ho scritto e quanto scriverò, ma la recensione è mia e io cercherò di scrivere il perchè questo è un grande film. 

Per fare questo dobbiamo prima però spendere due paroline sul suo autore, Paul Verhoeven. 

Regista olandese che ha fatto la sua fortuna in America con veri e propri cult-movie come "Robocop" "Total Recall" e "Starship Troopers", ma anche con thriller-erotici campioni d'incasso come "Basic Instinct", oppure con film sulla guerra come "Black Book" "Soldato D'Orange" "L'amore e il sangue". 

Gli ingredienti del suo cinema sono diversi, la violenza, la politica, il sesso, l'omosessualità, il black humor, l'azione. Con tutti questi ingredienti il regista cerca sempre (riuscendoci sempre a parer mio) di fare fondamentalmente una cosa...scandalizzare. 

Ora, mi rivolgo a chi ha visto "Benedetta", non è forse un film pieno di violenza ? Non è forse un film pieno di politica ? Non è forse un film pieno di sesso ? Non è forse un film che scandalizza in tutto e per tutto ? E' Paul Verhoeven ai massimi regimi! 

"Benedetta" è un film tremendo, cattivissimo, crudele, spietato, blasfemo, disturbante, folle. 

Ecco, la follia...forse è proprio questo in fin dei conti il tema principale del film. L'ambiguità della follia. La presunta follia di una bellissima giovane, la follia dei bigotti, la follia di chi parla d'amore per mezzo della violenza, la follia dei peccatori che puniscono altri peccatori. 

Chi è Benedetta ? E' una folle ? Una mistica ? Una posseduta ? Una miracolata ? O semplicemente una lesbica ? 

Il film ruota costantemente su questo dilemma, la vera natura di questa ragazza. 

Una ragazza fragile, che ha una sua sessualità, che ha le sue pulsazioni sessuali, che ha le sue attrazioni, che ama, che gode, che piange, che pecca, che si confessa...che è pazza...forse. 

La natura dell'uomo, ambigua, labirintica, crudele. 

Crudele come è creduele tutto il "sistema" della Chiesa. Verhoeven ci dipinge un quadro assolutamente disgustoso degli uomini e delle donne di Chiesa. Gente creduele, spietata, orrenda, assetata di un sesso brutale. Gente che non dovrebbe avere nulla a che vedere con ciò che devono rappresentare. 

E dunque, quel Gesù che Benedetta dice di sentire, di vedere, di amare. Quel Gesù che taglia le teste a quei serpenti, quel Gesù che ordina a Benedetta di spogliarsi davanti a Lui. Cosa è quel Gesù ? Una visione contorta di una ragazza "schizzata", o l'amore divino che non conosce confini, al punto di arrivare anche dove c'è cattiveria e sporcizia assoluta e di tutti i tipi ? 

Il film è una domanda continua, proprio come la fede. La fede è un qualcosa che o si ha o non si ha...ma la stragrande maggior parte delle persone che ha fede (io sono uno di questi) spesso si pone delle domande...e molte anche. E'la nostra natura. 

Così come il sesso, indipendentemente dal fatto di essere omosessuali, lesbiche o eterosessuali. Il sesso vietato in ogni forma, il sesso che costa torture inimmaginabili se si viene scoperti. 

Cosa può essere peccato ? Scambiarsi piacere o torturare invece di essere comprensivi e misericordiosi ? 

E ancora sul sesso...un sesso che poi diventa sporco, schifoso...e non perchè si parla di lesbo, ma perchè si arriva ad usare anche cose sacre per provare piacere, ed è li che Verhoeven ci fa capire come l'uomo non conosce limiti. Il sesso è una forma di energia talmente grande che purtroppo se non controllato porta in un punto di non ritorno. E fondamentalmente a Benedetta è successo proprio questo secondo me. Anni di sacrifici e voglie represse hanno portato a risultati disastrosi, bestiali e blasfemi. 

E poi, i presunti miracoli, le ferite sulle mani e sui piedi, i segni della crocifissione sul corpo di Benedetta. E' un segno ? 

Verhoeven massacra letteralmente lo spettatore con un semplice pezzetto di vetro. 

Un pezzetto di vetro che mette in discussione tutto, un pezzetto di vetro che può essere o lo strumento di auto-lesionismo di una pazza, o un accidentale pezzo di vetro che si è trovato li ogni volta in Benedetta si vedeva qualcosa di straordinario. 

D'altro canto c'è la peste, Benedetta dice che la peste non ucciderà la gente del paese, dice quindi alle persone di non temere in quanto il Signore gli ha rivelato che la peste non entrerà nel paese. Le cose andranno proprio così. Un caso o la prova del "contatto" tra il Signore e Bendetta. 

E poi, una santa Lesbica ? Una santa che si fa penerare con delle piccole statue ? Capite benissimo quindi quanto può essere complesso questo discorso e potete anche capire quanto può essere disturbate un film come questo. 

Alla luce di tutto questo, cosa possiamo volere di più da un film firmato Verhoeven. Io sono rimasto disgustato, estasiato, meravigliato e nauseato allo stesso tempo. A fine visione mi sono alzato e ho applaudito nei titoli di coda dicendo tra me e me...mi ha disturbato ma è stato un film meraviglioso. 

La regia è riconoscibilissima, gli interpreti sono a parer mio eccezionali tutti, sia i protagonisti principali che i personaggi secondari recitano le loro parti in maniera favolosa. 

L'unica cosa che forse non mi è paciuta molto sono stati alcuni effetti speciali, quelli dei serpenti e quelli del rogo finale. 

A parte questo il film funziona benissimo, due ore che volano via, ritmo, tensione, erotismo, misticismo, violenza, sesso, politica corrotta...in Benedetta c'è tutto il Verhoeven che vogliamo. 

Io invito il pubblico ad una seria rivisitazione e rivalutazione di quest'opera, che a parer mio non ha nulla da invidiare al precendete film di Verhoeven "Elle". 

Sicuramente siamo a livelli nettamente più alti rispetto a "ShowGirls", rispetto a "Hollow Man", ma anche rispetto a "Black Book" e a "L'amore e il sangue". Un film che mi ha turbato profondamente. Un grande Verhoeven che nonostante i suoi 80 anni riesce ancora a stupire, scioccare, scandalizzare e allo stesso tempo ad essere riconoscibilissimo e capace di dar vita ad opere grandiose come questa sua ultima fatica. 

 

VinnySparrow 

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