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Nightmare Cinema

Regia di Alejandro Brugués, Joe Dante, Mick Garris, Ryuhei Kitamura, David Slade vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nightmare Cinema

di undying
9 stelle

Il miglior horror antologico degli ultimi anni, voluto da Mick Garris e Mickey Rourke e diretto da cinque registi. Un collage di temi inquietanti, assemblato nel miglior modo possibile: regie, interpretazioni, sceneggiatura ed effetti speciali ai massimi livelli. Gioiellino che unisce lo spettacolo a più profonde e inquietanti riflessioni.

 

locandina

Nightmare Cinema (2018): locandina

 

The projectionist - regia di Mick Garris (****)

Diverse persone, passando di fronte al cinema Rialto, vengono insolitamente attratte dal titolo in cartellone, finendo per entrare per poi scoprire di essere spettatori unici di un film con loro stessi protagonisti. 

 

The thing in the woods - regia di Alejandro Brugués (*****)

Samantha (Sarah Elizabeth Withers) è l'unica superstite di un gruppo d'amici riuniti in una baita per festeggiare. Un killer che indossa maschera da saldatore, ha letteralmente fatto una strage. Alla resa dei conti, Samantha si trova faccia a faccia con Fred (Eric Nelsen), suo vicino di casa segretamente innamorato. Questa volta, però, la catena di delitti non è dovuta ai deliri di un folle, ma è legata ad un misterioso oggetto piovuto dal cielo.

 

Mirari - regia di Joe Dante (****)

Anna (Zarah Mahler) porta sul viso una cicatrice, frutto di un incidente d'auto, sin dall'età di due anni. Dietro consiglio del compagno David (Mark Grossman) decide di sottoporsi ad un delicato intervento di chirurgia estetica facciale, senza immaginarne le conseguenze.

 

Mashit - regia di Ryûhei Kitamura (****)

Peter, un bambino ospite di una comunità religiosa, si uccide gettandosi dal tetto di una chiesa. Il tragico fatto è seguito da una serie di fenomeni demoniaci, che si manifestano con lacrimazione di statue, rapporti sessuali tra padre Benedict (Maurice Benard) e le suore e bambini posseduti. Ospite indesiderato del sacro luogo è infatti Mashit, "una entità infernale, confinata a causa di perdizione e incesto al ruolo di demone, la cui missione è quella di torturare i bambini e spingerli al suicidio."

 

This way to egress - regia di David Slade (*****)

Helen (Elizabet Reaser), moglie divorziata con due bambini di nove e undici anni a carico, si reca dal dott. Salvadore (Adam Godley), psicologo che l'ha in cura. La donna, depressa e munita di pistola nella borsa, è afflitta da visioni inquietanti, durante le quali intravede alcune persone con aspetto deforme.

 

Dead - regia di Mick Garris (***)

Il piccolo Riley (Faly Rakotohavana), mentre rientra assieme ai genitori da una esibizione musicale, subisce l'aggressione di un criminale che non esita ad uccidere padre e madre, per poi sparare al bambino. Dopo un delicato intervento chirurgico, durante il quale perde la vita per 17 minuti, Riley riprende i sensi in ospedale. Solo per scoprire che ora è in grado di vedere gente morta...

 

Finito di proiettate l'ultimo segmento, l'inquietante proiezionista (Mickey Rourke) riavvolge la bobina e la ripone in un archivio sterminato, contenente infiniti film "personalizzati".

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Il migliore horror antologico degli ultimi anni (e forse di sempre), nasce da un'idea del prolifico Mick Garris, già artefice di due discrete serie televisive (Masters of horror e Fear Itself). L'idea piace a Mickey Rourke che non solo presta corpo al mefistofelico e demoniaco proiezionista, ma contribuisce anche in ruolo di produttore.

Sulla falsariga di The theatre bizzarre (2012), ma spostando il purgatorio -cui sono destinati i protagonisti- dal teatro al cinema, Nightmare cinema vede al lavoro cinque registi di qualità, tra i quali solo Garris e Dante provengono dalla vecchia scuola. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare da un film ad episodi, qui ogni segmento supera il precedente, eccezion fatta per quello diretto da Garris (Dead), l'unico che si mantiene su livelli standard, ispirato in buona parte da Il terzo occhio (2017).

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Si comincia in grande stile con The thing in the woods, diretto dell'argentino Alejandro Brugués. Un evidente omaggio allo slasher in stile Venerdì 13, che però azzarda dove Jason Voorhees si fermava: qui lo splatter regna sovrano, reso realistico dagli eccezionali effetti del KNBfx group di Greg Nicotero. L'episodio, che presenta un twist favoloso sconfinando nella fantascienza, non è però costituito solo da un insieme di sequenze agghiaccianti ma da una regia allucinata, che si esprime in dissolvenze originalissime (ad esempio l'effetto della fiamma ossidrica che brilla negli occhiali di Fred) e soggettive inaspettate (mai prima d'ora la telecamera si era calata nel punto di vista di un aracnide!). Questo aspetto -della curata regia, messa in scena e effetti speciali, che va' di pari passo con interpretazioni convincenti e molto sentite da parte degli attori- contraddistingue l'intero film, essendo filo comune denominatore di tutti i restanti episodi.

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Mirari, di Joe Dante, percorre un percorso più adatto al cinema di Cronenberg, dove a rendere ansioso lo spettatore è la figura impaurita della povera Anna, protagonista costretta, contro voglia, a ridefinire i parametri di bellezza dopo un devastante intervento di plastica facciale (ma non solo... scoprendo di essere stata dotata di una terza tetta). 

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Ryûhei Kitamura, con lo scorretto Mashit, porta il diavolo in chiesa e non lesina sullo splatter (già aveva dato dimostrazione di saper gestire la materia prima in Prossima fermata - L'Inferno, poi in Downrange). Ma soprattutto si rende responsabile di un segmento iconoclasta e politicamente scorretto mettendo in scena -in un luogo sacro- un prete e una suora armati di spade e coltelli che fanno saltare teste, arti e pezzi di corpo dei piccoli ospiti, colpevoli d'essere posseduti.

David Slide, regista inglese del controverso Hard Candy (2005), poi confinato alla direzione di serie TV, con This way to egress gira il miglior episodio in assoluto. La lenta e progressiva perdita della ragione cui va incontro la sfortunata Helen, interpretata dalla bravissima Elizabet Reaser, viene affrontata facendo uso di un eccezionale bianco e nero: l'assenza del colore fa da contenitore alla percezione distorta che pone, di fronte alla protagonista, ambienti decadenti e sporchi, grigi e squallidi; mentre gli altri esseri umani, ai suoi occhi, assumono fattezze mostruose.

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Mick Garris, invece, dalla cui idea nasce questo eccezionale film, gira il segmento più prevedibile, anche se di qualità, soprattutto per la perfetta maschera (intrisa di orrore, sofferenza e timore) proposta da Faly Rakotohavana, un piccolo e dolce ragazzino costretto a incrociare la morte troppo precocemente.

Sorprendente inoltre, Mickey Rourke, idolo delle teenagers negli Anni '90 e insolitamente affascinante nonostante l'età e l'indecifrabile ruolo di mefistofelico traghettatore di anime in pena, costrette a (ri)vivere le loro colpe in un limbo che ha le fattezze di una lussuosa e vuota sala cinematografica. Un limbo contenente cinque storie fantastiche, confinanti con la realtà che dista solo pochi metri, qualche passo, e che in questo (non unico) caso sta oltre la porta d'ingresso di un cinema.

 

scena

Nightmare Cinema (2018): scena

 

Dedicato a Wes Craven, Tobe Hooper e George A. Romero, Nightmare cinema è stato presentato in anteprima  da Garris in persona, accompagnato da Joe Dante, al Lucca Film Festival ed a una sfilza di altri festival stranieri. Solo a luglio di quest'anno è uscito ufficialmente nelle sale cinematografiche americane, filippine e giapponesi. È auspicabile una programmazione anche italiana, data l'eccezionalità del girato.

 

"Viviamo tra cose destinate a morire – Intra peritura vivimus." (Lucio Anneo Seneca)

 

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