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Face/Off

Regia di John Woo vedi scheda film

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La recensione su Face/Off

di Antisistema
7 stelle

John Woo è un regista che emerse nell'ambito della New wave di Hong Kong tra la fine degli anni 80' e l'inizio dei 90', grazie al suo indiscutibile talento nel dirigere l'azione con coreografie allucinanti, che sono si irreali, ma creano anche una sensazione di movimento ed estrema libertà nei corpi dei personaggi, che sembrano librarsi e danzare tra proiettili vari e acrobazie spericolate.

Al limite tra l'americanata e la spettacolarizzazione fighetta, bene o male il regista era riuscito a trovare un suo equilibrio, purtroppo esso si rompe con la chiamata del regista ad Hollywood, dove tra copioni mediocri, attori non in grado sostituire un Chow Yun Fat, interventi manomissivi dei produttori ed uno stile registico che perde in poesia per abbracciare la spettacolarità americana tamarra, il suo cinema ne esce svilito.

Dei lavori del suo periodo americano che ho avuto modo di vedere, Face/off (1997), è l'unico sopra la media e che risulta comparabile con i fasti del periodo di Hong Kong.

 

 

Alla base del cinema di John Woo, vi è la poetica del legame, affrontata sia come amicizia, sia come rivalità e sia come odio tra nemici, ma con questo film il regista si spinge oltre, arrivando tramite uno scambio di identità (con l'ausilio del trapianto facciale), a cercare nuovi sbocchi nelle sue tematiche. Sean Archer (John Travolta), deve trapiantarsi il viso del terrorista Castor Troy (Nicholas Cage), per poter infiltrarsi nella prigione in cui è detenuto il fratello di lui e ottenere delle informazioni su un ordigno esplosivo pronto a fare una strage. Purtroppo per l'agente dell' FBI, Castor Troy si risveglia dal coma e si trapiante del viso di Archer impadronendosi così della sua identità e uccide chiunque sia al corrente della missione sotto copertura dell'agente, condannandolo così in prigione.

Il soggetto base è originale, uno scambio d'identità tramite trapianto facciale non s'era mai visto prima e lo spunto offre al regista la possibilità di analizzare a fondo il legame tra Archer e Troy, nonché il loro odio mortale, derivato dal fatto che Troy anni prima uccise il figlio del primo e l'agente dell'FBI non è mai riuscito a darsi pace, giurando vendetta nei suoi confronti.

 

John Travolta

Face/Off (1997): John Travolta

 

Face/off mette in scena le estreme conseguenze dell'odio, come forza cieca che muove l'essere umano con tanto di Archer che finirà con l'assumere in un crudele gioco di contrappasso, l'identità del suo nemico, con la prospettiva di dover vedere allo specchio per sempre la faccia della propria ossessione.

Archer nei panni di Troy, ha l'occasione di vedere in prima persona, le conseguenze nefaste della propria ossessione tanto che in certi momenti, riesce a fatica a mantenere una certa sanità mentale, per restare aggrappato alla propria identità.

Troy nei panni di Archer invece, si sente pienamente libero nel condurre le proprie trame, arrivando anche a risolvere in modo sopra le righe, dei problemi nella famiglia di Archer, specie verso la figlia maggiore, assaporando così la sua vendetta nei confronti dell'odiato agente dell'FBI.

 

 

John Woo accentua l'odio e la strana simbiosi identificativa, tramite dei giochi di specchi dove i nostri nemici vedono riflessa l'immagine della propria nemesi cercando di ucciderla, ma ciò risulta impossibile, poiché neanche uno specchio è in grado di mostrare ad Archer e Troy, chi siano in realtà.

Il ritmo regge per tutta la durata del film, grazie ad un montaggio incalzante e una regia che in parte copre le numerose magagne alla base di una sceneggiatura con dei temi si interessanti e anche originali nella trattazione, ma dallo sviluppo narrativo non sempre credibile e di un finale imposto dalla produzione a sfavore di uno più ambiguo voluto dal regista. È vero che si eccede troppo nei "botti" e nelle "scintille" tipiche del cinema americano, seppur le scene d'azione risultano di gran livello e al di sopra delle capacità di ogni cineasta di Hollywood, che non hanno capito che l'azione deve essere coreografia alla base e non poggiare su esplosioni infinite.

 

 

La pellicola funziona anche grazie all'alchimia tra i due attori (il regista li fece stare insieme per 2 settimane in modo che ognuno di loro, imparasse le gestualità dell'altro); John Travolta è molto bravo nell'impersonare le "due identità" del personaggio, dando dimostrazione di un talento che troppo spesso s'è perso in film di poco conto, mentre Nicholas Cage regge deliziosamente la scena quando è in over-acting costruendo ottimamente un personaggio perverso, cocainomane e totalmente schizzato; tremendo invece quando deve impersonare l'altra identità dove ritorna la sua faccia da ebete (non riesce ad essere espressivo neanche quando è a letto con una donna cazzo!).

Pellicola dal grande successo di pubblico e anche di critica, ad oggi resta il miglior film del regista ad Hollywood che è sempre stata incapace di valorizzarlo, tanto che a metà anni 2000, vedendo la triste piega che stava prendendo la sua carriera, decide di fare ritorno ad Hong Kong e girare quel capolavoro della Battaglia dei Tre Regni (2008).

 

Nicolas Cage, John Travolta, John Woo

Face/Off (1997): Nicolas Cage, John Travolta, John Woo

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