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5 è il numero perfetto

Regia di Igort vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su 5 è il numero perfetto

di alan smithee
4 stelle

locandina

5 è il numero perfetto (2019): locandina

VENEZIA 76 - GIORNATE DEGLI AUTORI Il pentagono perfetto che il corpo umano forma con la tensione delle sue cinque estremità, ovvero degli arti e del capo vigile sul nemico, si basa e trae il suo equilibrio perfetto appunto sulle cinque estremità formate da gambe, braccia e testa. Per questo qualcuno ritiene che il 5 sia il numero perfetto. Nella Napoli dei primi anni Settanta, Totó e Peppino non sono (più) i noti comici del cinema partenopeo, ma due abilissimi killer della camorra che insieme hanno risolto molte problematiche ai boss che li hanno assoldati.

Toni Servillo, Carlo Buccirosso

5 è il numero perfetto (2019): Toni Servillo, Carlo Buccirosso

Toni Servillo

5 è il numero perfetto (2019): Toni Servillo

Toni Servillo

5 è il numero perfetto (2019): Toni Servillo

Ora Peppino sta lasciando la onorata staffetta al volenteroso figlio, dopo trent'anni di onorato servizio tra i vicoli di una città fatta sua da viaggiatore errante, poi trasformatosi in sedentario impenitente. Ma quando il ragazzo viene ucciso in missione, Peppino, assieme a Totó, deve tornare in pista per vendicarlo. Il sangue scorrerà a fiume per i vicoli partenopei. Il fumettista Igort non poteva che rivelarsi il personaggio più adatto per trasporre al cinema una sorta di risposta italiana al Sin City di Rodriguez e Frank Miller.

Toni Servillo, Valeria Golino

5 è il numero perfetto (2019): Toni Servillo, Valeria Golino

Ma ce n'era davvero bisogno? E non sarebbe stato meglio o più opportuno incasellare una struttura formalmente suggestiva ed impeccabile solo a livello scenografico, al servizio di una storia un po' più concreta ed originale? La risposta, per quel che mi riguarda, ha una soluzione inequivocabile e il film, al di là della bellezza formale (splendidi i manifesti pubblicitari della Cirio o dell'Amaro Antonetto), si sbriciola in un inutile manierismo, ove a farne le spese ne risentono pure i tre illustri protagonisti, a partire da Toni Servillo e Carlo Buccirosso, meno efficaci e più macchinosi del solito, e una Valeeia Golino utile solo a fini figurativi.

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