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A Private War

Regia di Matthew Heineman vedi scheda film

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Cast A Private War

A dirigere A Private War è Matthew Heineman, regista, produttore e direttore della fotografia statunitense. Nato in una famiglia ebrea di Washington, Heineman è figlio di una giornalista scientifica e di un avvocato. aver terminato nel 2005 gli studi al Dartmouth College, ha cominciato il percorso per diventare insegnante di storia americana appassionandosi al racconto critico degli eventi. Seguendo la logica per cui "bisogna imparare dal passato per prevenire il futuro", Heinemann ha deciso di puntare la sua attenzione sulla realtà e di raccontarla a modo proprio, muovendo i primi passi nel mondo del documentario. Tra i primi lavori firmati si ricordano The Alzheimer Project, quattro puntate per la HBO, e Escape Fire, distribuito nelle sale americane e trasmesso dalla CNN. Il successo di Escape Fire gli ha aperto le porte per la realizzazione di Cartel Land, presentato con successo al Sundance 2015 (dove ha vinto il premio per il miglior regista americano di documentari), e City of Ghosts. "A Private War è il mio primo film narrativo. Finora ho realizzato documentari su una varietà di argomenti, che vanno da un gruppo di vigilanti che combattono contro i cartelli della droga messicani a giornalisti/cittadini che documentano gli orrori dell'ISIS nella loro città natale in Siria. In misura molto minore rispetto alla Colvin, ho sentito la stessa bizzarra emozione causata dai reportage di guerra, e i pensieri oscuri persistenti che li accompagnano. Per me, il film è una lettera d'amore al giornalismo e un omaggio alla Colvin, che ha rischiato di continuo la sua vita lottando per raccontare verità difficili e sperando che il mondo se ne preoccupasse", ha dichiarato il regista.

Protagonista principale di A Private War nei panni di Marie Corvin è Rosamund Pilke, versatile attrice ricordata per titoli come Gone Girl - L'amore bugiardoHostiles - Ostili ed Entebbe. Il film inizia con Marie che, espatriata di origine americana, lavora a Londra come corrispondente di guerra per conto del Sunday Times quando riesce a entrare nello Sri Lanka occupato dalle Tigri Tamil. Prima giornalista straniera a cui è concesso il permesso, Marie ignora un vecchio divieto per la stampa, attraversa il Vanni e scopre una crisi umanitaria che coinvolge oltre 500 mila civili. Nel tornare indietro, dopo aver reso pubblica la storia, viene catturata durante gli scontri tra le truppe cingalesi e le Tigri Tamil, e colpita da schegge di un razzo che le costano la vista dell'occhio sinistro. Ciò sarà il motivo per cui continuerà a svolgere indomita il suo lavoro con una benda nera sull'occhio. "Marie era una donna veramente straordinaria. Brillante, impavida, coraggiosa, ma anche piena di difetti, come chiunque altro. D'accordo con il regista, non ne abbiamo voluto fare un'agiografia. Abbiamo semmai provveduto a creare il ritratto di una donna che aveva tanto ardore nel ricercare le storie, superando ogni avversità per raccontarle, e che era ossessionata da ciò che aveva visto, dal momento che la mente umana non è fatta per affrontare una ripetuta esposizione ai traumi", ha precisato l'attrice.

Mesi dopo l'episodio (e qualche scontro con il suo caporedattore Sean Ryan, portato in scena da Tom Hollander, attore la cui fama è aumentata esponenzialmente dopo la serie The Night Manager), Marie non ha rinunciato alla sua vocazione e si ritrova in Iraq sulle tracce di una fosse comune, molto lontana dalle avanzate americane. Fermandosi a Bagdad, assume il fotografo freelance Paul Conroy per accompagnarla. Ex soldato britannico divenuto fotoreporter e destinato ad accompagnarla in molte delle sue avventure, Paul ha il volto dell'attore Jamie Dornan che, famoso cinematograficamente per Cinquanta sfumature di grigio, ha preso già parte a drammi di guerra come Missione AnthropoidLa battaglia di Jadotville.

Inquieta, affetta da stress post-traumatico, colpita da attacchi di panico ma sempre desiderosa di tornare sul campo, Marie parte per l'Afghanistan, dove è testimone degli attacchi dei talebani ai civili locali e ai convogli degli aiuti statunitensi, prima di incontrare l'eccentrico uomo d'affari Tony Shaw a una festa e innamorarsi di lui. Il personaggio di Tony Shaw è una delle pochissime libertà creative che la sceneggiatura si prende, scegliendo di creare un personaggio diverso rispetto a quelli della vita reale di Marie. Tony ha il volto dello statunitense Stanley Tucci, candidato all'Oscar come miglior attore non protagonista per Amabili resti.

Sebbene desideri una vita normale a fianco di Tony, Marie sente il richiamo della guerra e parte per la Libia, dove è in corso la Primavera araba: qui, riesce ad avere un duro colloquio faccia a faccia con Gheddafi, supportato dall'attore Raad Rawi, già visto in Green ZoneThe Kingdom.