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Il mio profilo migliore

Regia di Safy Nebbou vedi scheda film

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La recensione su Il mio profilo migliore

di Furetto60
7 stelle

Film intenso ed emozionante. Juliette Binoche, strepitosa

Incipit del film: la prima seduta psicoanalitica di Claire con la nuova terapeuta, la dottoressa Catherine Bormans alias Nicole Garcia, alla quale non senza reticenze, inizia a raccontare la sua storia. Claire è una brillante professoressa di letteratura, ha due figli adolescenti, un ex marito che l’ha lasciata per una ragazza molto più giovane di lei, che nel frattempo, si consola con una relazione con Ludo, un ragazzo che ha trent’anni meno di lei, interessato solo a far sesso, senza implicazioni sentimentali, Claire è delusa e anche umiliata dal suo toy-boy, che si nega pure  a telefono, lei non riesce ad accettare la sua “anzianità”, cosi crea un profilo falso su “Facebook”, si trasforma, quindi, nella fittizia ventiquattrenne Clara, introduce nel suo falso profilo la foto di una ragazza bellissima e giovane e il gioco è fatto. In chat si imbatte in Alex, amico di Ludo, si invaghisce di lui, che ricambia, dando il via a un gioco tanto bello quanto pericoloso. Fabbrica per il suo avatar “Clare” una vita che non esiste, se non nei suoi sogni. Si reinventa virtualmente giovane  bella, affascinante e intrigante come era stata un tempo e ciò le dà un’inaspettata energia, si sente nuovamente attraente e giovane, come lui Alex, ritiene che sia, porta avanti questa farsa finché le è possibile, è una donna con un grande vuoto, cerca di riempirlo ingannando il giovane Alex ma soprattutto se stessa. Fra menzogne e inganni, il gioco virtuale funziona fino a quando arriva il momento in cui deve diventare reale, ciò a cui tenderebbe  Alex, ciò che vorrebbe Claire, se non fosse per la sua rivale “inesistente” Clare: non può competere con lei, non può svelare ad Alex la bugia 8. La sua scelta di verità, avrà conseguenze devastanti. Il film si sviluppa essenzialmente su tre livelli: il primo è quello reale, delle periodiche sedute con la psicoterapeuta, suo alter ego razionale, prima distaccata  poi sempre più emotivamente coinvolta .
Il secondo livello è quello virtuale, del fitto dialogo, che intercorre tra i due “amanti” in web, con i messaggi sempre più intimi che si scambiano in chat, creando i presupposti per un’impossibile storia d’amore, giungono al punto di fare l’amore per telefono

II  terzo è quello letterario, in cui Claire scrive una prima stesura del suo romanzo intitolato  "Le confidenze reali" in cui stravolge completamente lo svolgimento dei fatti accaduti cambiandone anche l’esito, scegliendo quello che possa fungere da espiazione di una colpa che non sempre ricade sul colpevole.

Interessanti e sottili, nel corso delle sue   lezioni di letteratura, i riferimenti alle eroine o alle scrittrici, che, rappresentano la difficoltà di essere una donna che invecchia e di riuscire a vivere un amore duraturo e gratificante, come Marguerite Duras o Nora, di Casa di bambola di Ibsen.

La pellicola si avvale di un’ottima fotografia, delicata ed evocativa che accompagna i momenti del racconto zoomando con le luci e i chiaroscuri, e accompagnando con le musiche di Ibrahim Maalouf, che tratteggiano la gamma emozionale delle infinite sfumature di sentimento provate dalla protagonista. Ci sono molti richiami al cinema di Alfred Hitchcock, in particolare alla “ La donna che visse due volte

Dà corpo e voce a Claire, antieroina tragica, inquietante e affascinante, intensa e sensuale,Juliette Binoche, con una prova attoriale superba come sempre ed efficace, nell’interpretare un personaggio così emotivamente contorto e complesso, dalla mente labirintica, variegata in mille sfaccettature, sfuggente e indecifrabile, viene esaltato da una regia dominata da opportuni primi e primissimi piani, fuori fuoco e messe a fuoco che avvicinano, allontanano e in sostanza spiazzano e sorprendono lo spettatore spinto a riflettere sul peso e il ruolo che i social media hanno assunto nelle tendenze di oggi e di come la  socializzazione fittizia influenzi fortemente, il mondo reale e viceversa

Presentato al Festival di Berlino, Il mio profilo migliore (Celle que vous croyez) è un film diretto da Safy Nebbou e tratto dall’omonimo romanzo di Camille Laurens. Film forte,emozionante e vibrante

 

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