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I cinque volti dell'assassino

Regia di John Huston vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I cinque volti dell'assassino

di undying
3 stelle

Polpettone poco giallo e ancor meno thriller, figlio del suo tempo e quindi vittima della sfibrante censura americana imposta dal codice Hays. Un cast di glorie al servizio di un film che, dopo un buon inizio, si perde in una narrazione contorta. Finale delirante e grottesco, adatto al clima goliardico dell'opera.

 

locandina

I cinque volti dell'assassino (1963): locandina

 

Per entrare in possesso di un'eredità, un fantasioso killer mutando identità grazie all'uso di maschere facciali, elimina undici persone che potrebbero ostacolare i suoi piani. L'attuale erede dell'ambita tenuta di Gleneyre, Adrian Messenger (John Merivale), chiede la collaborazione dell'amico Anthony (George C. Scott), ex ufficiale dell'intelligence, per indagare su una lista di dieci nomi, corrispondenti a individui deceduti in incidenti sospetti. Messenger muore a causa di un disastro aereo, spingendo Anthony a proseguire con maggior determinazione nell'indagine.

 

Kirk Douglas

I cinque volti dell'assassino (1963): Kirk Douglas

 

Delitti fantascientifici (dal sabotaggio di un ascensore, all'attentato aereo), rappresentati nella maniera più indolore possibile, dovrebbero animare questo inverosimile e confuso pseudo giallo che rispetta in pieno le limitative e frustranti regole censorie del codice Hays (in vigore negli USA sino al 1968, sostituito poi dalla MPAA Rating System). I tanti attori di prestigio evidenziati nei titoli di testa compaiono una manciata di secondi, essendo di fatto l'intero lungometraggio basato sulla notevole (ma vanificata da una trama farraginosa e molto noiosa) interpretazione di George C. Scott. Passata la prima interessante mezz'ora, gli eventi si susseguono senza un minimo di thriller e con abbondanza di dialoghi puramente banali. Il tono da commedia prevale, appesantito da lunghe sequenze di caccia alla volpe, sino ad emergere in uno dei più brutti finali mai visti: dove tutti, sorridenti e soddisfatti, si tolgono i mascheroni dal viso. Così, tanto per fare un pò di scena. I cinque volti dell'assassino è figlio del suo tempo, quando cioè in America il genere giallo era trattato - in particolare da certi "Autori" - per scherzo, destinato a intere famiglie che con i loro piccoli figli regolarmente riempivano le sale durante il week end. Che poi si fossero divertite nel vedere un pastrocchio del genere, è tutto da dimostrare...

 

Kirk Douglas

I cinque volti dell'assassino (1963): Kirk Douglas

 

100 pallottole d'Argento [1]

Dario Argento presenta: I cinque volti dell'assassino 

 

"I cinque volti dell'assassino racconta la storia di dodici incidenti, in verità dodici delitti compiuti ai danni di persone che poi si scopre sono state uccise. Scotland Yard inizia a indagare, per risalire all'identità dell'assassino, un genio celato dietro questi travestimenti. La personalità più importante, in questo film, è quella di John Huston, uno dei più grandi registi del cinema americano. Ha condotto la sua vita, da giovane, in modo molto strano perché faceva il soldato mercenario in Messico. Quando è ritornato negli Stati Uniti era un mezzo delinquente. Poi pian piano si è avvicinato al cinema. John Huston faceva parte di una famiglia di grandi del cinema, come ad esempio il padre, Walter Huston, premio Oscar e protagonista de Il tesoro della Sierra Madre o la figlia Angelica, anche lei un'attrice molto quotata. Huston ha realizzato alcuni gioielli del cinema americano perché aveva questo gusto particolare per il trasgressivo e soprattutto la vocazione di raccontare i grandi contrasti sociali. Ha diretto: Il mistero del falco, bellissimo film tratto da un romanzo di Dashiell Hammett; Il tesoro della Sierra Madre, un'opera fantastica, uno dei più bei film western; Stanotte sorgerà il sole; Moby Dick - spettacolare; Gli spostati, con Marilyn Monroe e Clark Gable, un film storico scritto da Arthur Miller e forse il più bel film di Marilyn Monroe; Freud, una delle poche biografie abbastanza fedeli sul celebre neurologo; La notte dell'iguana; Riflessi in un occhio d'oro, con Marlon Brando ed Elizabeth Taylor; L'uomo che volle farsi re; L'onore dei Prizzi, sull'isterismo americano, molto ben fatto e interessante, ebbe anche molto successo; Gente di Dublino, ispirato a un racconto di James Joyce. Ha diretto anche film commerciali, ad esempio la produzione De Laurentiis, La bibbia, tutto girato tra Italia e Marocco, nella quale interpreta anche il ruolo di Noè. Perché John Huston si dilettava anche ad interpretare alcune parti, aveva un volto fantastico, segnato, molto affascinante. Indimenticabile la sua recitazione in Chinatown di Roman Polanski.

Ne I cinque volti dell'assassino c'è un finale a sorpresa, che non racconto, in quanto veramente bizzarro..."

 

[1] Puntata del 28/12/2012, trasmessa su RAI Movie.

 

George C. Scott, Dana Wynter

I cinque volti dell'assassino (1963): George C. Scott, Dana Wynter

 

"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
(Luigi Pirandello)

 

Trailer

 

F.P. 30/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 94'01")

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