Regia di David Lynch vedi scheda film
L'approccio televisivo di Lynch è molto più che curioso.
Non vuole snaturarsi, e snatura, invece, lo spettatore televisivo. Il grottesco non è mai stato e mai sarà adatto alla televisione, eppure ogni scena trasuda contrasti brutali, con un'ironia selvaggia che si nasconde in scene di un dramma nerissimo. I risultati sono più o meno consapevoli nello spettatore, che può avvedersene o meno (dato che molti altri prodotti televisivi hanno momenti drammatici altrettanto, ma involontariamente, comici), ma che spesso si ritrova a ridere e a vergognarsene un poco.
Lynch sfrutta ancora la fertile ambientazione provinciale di Velluto blu, nido di rancori, amori e intrighi, ma soprattutto di segreti; e ne tira fuori personaggi strepitosi, non tutti recitati alla grande, ma sempre da attori con la faccia giusta. L'esempio calzante è Kyle MacLachlan: attore discreto che funziona benissimo negli ambigui panni del detective genio e idiota (ma pur mi lascia la curiosità di vedere un personaggio così interessante interpretato da un grande attore).
Colori bellissimi di una fotografia che sa lavorare con Lynch. Sia lui che Badalamenti regalano molte anticipazioni delle loro future collaborazioni. Le musiche sono bellissime, ma evidentemente se n'era reso conto anche lo stesso Badalamenti, che quasi non lascia momenti di silenzio.
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