Regia di Elio Petri vedi scheda film
Un film politico, legato sì agli anni di piombo, ma che riesce ad essere senza tempo, grazie ad un protagonista "strano", le cui motivazioni non sono sempre chiare.
Non si tratta di una semplice e banale accusa al potere ed all'autorità, ma più una riflessione su di essa.
Grande regia di Petri, e grande interpretazione degli attori, in primis ovviamente Volontè, su una sceneggiatura solida.
Inizialmente, mi sembrava fuori posto il motivetto di Morricone, perché poco adatto ad un film che mi aspettavo drammatico; ma con lo scorrere del film, l'ho trovato invece un accompagnamento sonoro azzeccato: gli elementi grotteschi e lo scarso spazio (direi anzi nullo) ai sentimenti (a parte il protagonista, di per sè personaggio molto teatrale con cui è difficile, se non impossibile, empatizzare), più che un noir, me lo fanno sembrare un'allegoria (e la citazione finale di Kafka ci sta alla grande, in questo senso).
Non mi sono però ben chiari gli ultimi minuti.
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