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Non ci resta che il crimine

Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film

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La recensione su Non ci resta che il crimine

di lino99
6 stelle

Piacevole commedia noir di Massimiliano Bruno, in cui spiccano Leo e Tognazzi

Il primo aspetto che colpisce di "Non ci resta che il crimine" è il cast: Giallini, Gassmann, Tognazzi ed Edoardo Leo, nonché la bellissima e lanciatissima Ilenia Pastorelli. Il trailer parla chiaro, mostrandoci alcuni degli attori più apprezzati nel contesto italiano scambiarsi battute in un percorso narrativo che ricalca "Ritorno al Futuro" e "Non ci resta che piangere": un tipico stile della nostra commedia infarcito in una trama di certo non nuova, ma neanche convenzionale. Tre poveracci, il cazzaro, il coglione, e l'inetto, catapultati dai giorni nostri al 1982, durante i Mondiali in cui vinse l'Italia. Nel tentativo di tornare dovranno vedersela con la banda della Magliana e il boss De Pedis, detto Renatino. Il film è retto soprattutto dalla bravura degli attori, tra cui spiccano un Edoardo Leo convincente a dir poco nel ruolo del boss irreprensibile e dall'umore pessimo, nonché gelosissimo e un Tognazzi nei panni di un uomo in fase di maturazione. Massimiliano Bruno, regista spesso di film corali come "Viva L'Italia" e "Confusi e felici", ha impreziosito le sue commedie con grandi temi, affrontati con leggerezza ma non per questo con superficialità (vedi la marcia in pigiama di Placido tra gli scontri polizia-manifestanti nel primo dei due film citati). Questa volta ha virato sul film di genere, con il tipico viaggio nel mondo straordinario infarcito di elementi noir e fantascientifici. Bruno è un portento nella direzione degli attori, e si concede anche il ruolo secondario di un vecchio amico dei tre protagonisti. All'inizio stenta un pò a partire, con le solite battute romanacce, ma mano a mano che scorre, la pellicola offre non pochi momenti di risate, con gag riuscite (l'ombra à la Austin Powers, la paura di Tognazzi, la rapina vestiti da Kiss), e una tensione della narrazione da non sottovalutare, incrementata da frequenti zoom sulle facce dei protagonisti. "Tre parole" di Valeria Rossi è la canzone del film. Nel finale abbiamo un cliffhanger, vedremo...Intanto ci possiamo godere questa (non solo) operazione nostalgia.

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