Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Earl Stone, è un orticoltore in bancarotta e mal visto dalla sua famiglia per le sue continue assenze. Per guadagnare un po’ di soldi accetta di far da corriere per il cartello messicano portando droga attraverso il confine. Tratto da una storia vera
Eastwood torna nella veste di attore dopo aver recitato nel 2012 in “Di nuovo in gioco” e ri-dirige se stesso come accadde nel 2008 in Gran Torino
Dopo il pessimo e deludente Ore 15:17 - Attacco al treno un pensiero cominciò ad insinuarsi nella mente: che ormai le speranze di ritrovare un Eastwood di livello diventassero inversamente proporzionali alla sua età.
Con grosso piacere il buon vecchio Clint ha contradetto quel pensiero: The Mule è un buon film, distante dalle vette toccate in Mystic River o in Gran Torino per esempio, però si scorce quel “tocco alla Eastwood”, quella umanità che solo il regista di San Francisco è in grado di far percepire in quel modo
Dall’incipt ci si può aspettare una sorta di storia alla Breaking Bad, ma ci si ritrova una storia di redenzione famigliare, la consapevolezza di un uomo che ha fatto scelte sbagliate e che si è accorto troppo tardi di tali scelte ma che forse può avere ancora la possibilità di porre in qualche modo rimedio.
E quest’uomo è ben interpretato da un Eastwood che affresca un reduce di guerra sulla soglia dei 90 anni,coi pregiudizi sulla tecnologia e razziali e che richiama molti aspetti del suo Walt Kowalski in Gran Torino, personaggi con sfumature negative ma con una moralità forte e particolare, che lavorati, sia nella direzione che nell’interpretazione da Eastwood trovano un efficacia emozionale nel loro epilogo.
La regia è forse un po’ stanca però funzionale, così come il comparto tecnico: senza infamia e senza lodi.
Un film con alti e bassi, ma è un Eastwood che non ha perso la voglia di raccontare e dimostra che a 88 anni riesce ancora a farlo a modo suo.
Voto 7/7.5 (versione doppiata)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta