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Il campione

Regia di Leonardo D'Agostini vedi scheda film

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La recensione su Il campione

di diomede917
7 stelle

In Italia il calcio è un qualcosa di sacro dove lo stadio è visto come luogo di culto, ma dal punto di vista cinematografico è stato sempre rappresentato in maniera comico/grottesca a differenza del cinema inglese.

Per questo motivo Il Campione ha una sua importanza perché racconta una storia molto attuale dove il calcio è l'involucro dove rappresentare la storia di un ragazzo solo che ha paura di rimanere solo e vive di eccessi che rischiano di distruggere il suo enorme talento.

Pur non essendo ispirato a un giocatore in particolare le gesta di Christian Ferro ricordano non poco le bravate di calciatori come Balotelli o Cassano.

La vera forza di questo film sta nella sua freschezza sia di regia (opera prima di Leonardo D'Agostini) che soprattutto di sceneggiatura..

Il Campione è prima di tutto un film ben scritto dove il calcio è il pretesto per raccontare la storia di due anime fragili che si incontrano virando sempre di più in zona Will Huntig.

Da una parte Christian Ferro genio ribelle del pallone, a 20 anni già guadagna 3 milioni di euro all'anno circondato da amici coatti e un padre doppiogiochista, un idolo della curva Sud della Roma con una gigantografia del suo CF24 in giardino dall'altra Valerio Fioretti professore che ha perso la gioia di vivere e di insegnare per colpa di un trauma nascosto.

Ad unire questi due mondi il Presidente della Roma stanco degli eccessi del suo giocatore gli impone di prendersi il diploma se vuole continuare a giocare.

E a saldare il rapporto tra questi due mondi è il dolore, un dolore che fa superare lo scetticismo iniziale e fa trovare la giusta chiave comunicativa (bella la spiegazione della prima guerra mondiale come uno schema tattico)

Dietro a questo progetto in veste di produttori il Sidney Sibilla di Smetto quando voglio e il Matteo Rovere di Veloce come il vento, autori del nuovo panorama giovane italiano.

Il Campione è un film che cresce e conquista piano piano partendo in superficie nel descrivere i personaggi andando via via sempre più dentro.

Leonardo D'Agostini dirige molto bene i due protagonisti in stato di grazia.

Andrea Carpenzano guascone e timido contemporaneamente che usa i suoi occhi per esprimere al massimo i demoni che lo circondano.

Stefano Accorsi qui nel suo ruolo migliore (anche meglio di Veloce come il vento) fatto di strappi e di rabbia soffocata, da vedere lo scontro col padre di Christian Ferro per capirne l'intensità.

Per finire Il Campione è un'opera prima che fa ben sperare sul futuro del nostro cinema e sul talento di Leonardo D'Agostini.

Voto 7+++

 

 

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