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Highwaymen - L'ultima imboscata

Regia di John Lee Hancock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Highwaymen - L'ultima imboscata

di berkaal
8 stelle

Per tutta la pellicola Bonnie & Clyde non vengono mai inquadrati, sono una presenza costante ed immanente per i due Texas Rangers che danno loro la caccia, e che finiscono per sparare a due sconosciuti. La vicenda è vista con gli occhi di Frank Hamer e Maney Gault, e negli episodi nei quali i due poliziotti non sono presenti, la coppia di criminali viene inquadrata da lontano, il coinvolgimento dello spettatore è molto attenuato, lo stesso dei due highwaymen, che leggono le notizie dei fatti di sangue sui giornali o le sentono alla radio. La ricostruzione storica è, come ci si poteva aspettare, sostanzialmente molto accurata, a tratti quasi maniacale (il vestito di Bonnie che Maney trova nell'armadio è lo stesso delle foto più famose della ragazza), ma in certi punti però discutibile (la sparatoria finale pare si sia svolta in modo un po' diverso). Non ci sono appunti da fare a regia, sceneggiatura, montaggio, interpretazioni eccetera, un grande plauso va invece fatto alla musica, di altissimo livello per tutto il film e soprattutto nella parte finale, dato che non ci si limita, come sovente accade, a sciorinare una serie di brani d'epoca, ma si osa inserire sonorità estranee al periodo storico ma perfettamente integrate nella narrazione. Un punto sul quale meditare sono gli scrupoli che negli anni trenta i poliziotti si facevano ad aprire il fuoco su criminali che si erano già macchiati di una lunga serie di omicidi, mentre oggi la polizia negli Stati Uniti non esita a sparare a persone inermi e disarmate che non hanno compiuto alcun reato. Un altro argomento che viene toccato più volte nel film è lo stupore dei due protagonisti di fronte a forme di sfruttamento della popolarità, di intrusione nella vita privata altrui, di monetizzazione delle informazioni ad uso scandalistico (un esempio è il rifiuto di Hamer di un'intervista alla Associated Press a fronte di un compenso di mille dollari) sui quali oggi invece si regge il mondo mediatico.

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