Regia di Drew Goddard vedi scheda film
Che schifezza di film pretenzioso hollywoodiano. All'inizio sembra una godibile black comedy dalle venature noir, ma, poi, vira verso la tragedia dall'intento moralistico che richiede una massiccia dose di sospensione della razionalità. Si avverte un forte squilibrio nel passaggio dall'ironia giocosa della prima parte alla seriosità della seconda. Watergate, Nixon, il Vietnam, il razzismo, Manson... Insomma, un ritratto degli USA che termina nel modo più classico col castello stregato che va a fuoco. Senso del peccato e violenza come rimedio alla violenza e spettacolo della violenza che va sempre a braccetto col sentimentalismo (vedi la scena finale). E' una peculiarità della cultura nordamericana a cui noi della vecchia scafata Europa, siamo un po' meno disponibili. Ti predisponi per una originale decostruzione della forma e del genere e ti ritrovi in una visione banalmente apocalittica come solo un adolescente può immaginare con tanto di scazzottate, sparatorie ed arrapanti angeli della morte. Salvo solo Jeff Bridges e la coprotagonista con cui condivide la scena; il resto nell'indifferenziata. Naturalmente sia chiaro, il film in sé è trascurabile ma di Hollywood, dal punto di vista tecnico non si può dire nulla.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta