Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Bisogna essere bamboccioni nordamericani per comprendere a pieno un film del genere. Secondo me si stanno, al quanto, rincitrullendo loro e i supereroi. Storia, ambientazione e dialoghi sono troppo sopra le righe per essere presi sul serio. Fossi stato al posto del regista avrei scelto di girare con un registro più ironico. Invece Shyamalan ci tiene proprio che il pubblico prenda sul serio la filosofia superomistica sottesa e sposa le teorie cospirazionistiche tanto di moda. Si narra di una fantomatica società segreta impegnata a mantenere gli uomini in uno stato di sfiducia psicologica impedendo loro di prendere coscienza dei propri superpoteri. Una missione condotta da diecimila anniper prevenire uno squilibrio sociale che non è dato di sapere (forse nella prossima "puntanata"). Così l'uomo che uccide i passeggeri di un treno diventa un eroe "spettacolare", a detta della mamma (mammismo atavico) e lo schizofrenico serial killer viene santificato come una povera vittima. Santi martiri. Tutti gli uomini fatti morire per dimostrare l'esistenza dei superuomini ad un pubblico assuefatto ai mezzi di comunicazione di massa, restano in ellissi come puri espedienti narrativi. That's the human problem; che la vita di molti vale poco rispetto a certi alti propositi. Praticamente è la stessa morale che hanno sempre avuto i gerarchi militari trattando le persone come pedine (vedi "Sentieri di gloria"). Solo che in questo caso, trasposta in un mondo di fumetti e ammantata di nobili propositi sembra un'altra cosa. Attenzione perché la cultura della violenza è profonda, ben nascosta, radicata. Non è qualcosa di facilmente individuabile e decostruibile. La violenza è sempre violenza anche se viene ingannevolmente adoperata per un supposto bene superiore.
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