Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
(Mr.) Glass non è altri che Elijah, il personaggio affetto da osteogenesi imperfetta (ossa come cristalli facilmente frangibili) che apre la trilogia - che non si sapeva fosse ancora tale - in Unbreakable e che ora Shyalaman fa concludere dopo ben 18 anni dal primo capitolo e dopo due dal secondo (Split). I protagonisti vengono riuniti in una trama che all'inizio sembra proseguire da dove si è interrotto Split, salvo poi prendere una piega narrativa in cui ci si rende conto che i presunti-protagonisti (i tre uomini con caratteri sovrumani, come i personaggi dei fumetti) sono solo delle pedine in mano a qualcos'altro.
Ma al di là della curiosità suscitata, la narrazione si mostra farraginosa soprattutto all'inizio quando deve ricostruire le basi della saga, cercando poi di trovare i meccanismi utili ad una voglia di stupire ad ogni costo che però rischiano di creare un contorcimento della trama su se stessa.
Resta comunque interessante la tesi sul significato arcaico dei fumetti,in chiave marcatamente anti-sistema ormai clamorosamente in mano al Mondo Marvel tanto da non far correre assolutamente il rischio a Shyalaman di produrre una sorta di comic-movie alternativo.
Il regista ci dona comunque sprazzi della sua arte di costruzione di atmosfere dense, tensive, così come di modificare i comuni punti di vista (come nell'evoluzione sentimentale che caratterizza il personaggio della giovane Casey).
Glass a suo modo è comunque un evento storico, in quanto rappresenta la prima ufficiale collaborazione tra la Walt Disney e la Universal, per il resto rivali non solo nel mondo del cinema ma anche in quello dei parchi a tema, in quanto i diritti di Unbreakable erano in mano alla Touchstone Pictures, mentre quelli di Split appartengono alla Universal. L'unico modo per chiudere il cerchio era trovare una sinergia complessiva.
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