Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Film difficile da classificare e valutare. Da un lato c'è una ricostruzione storica notevole, con trovate anche kitsch come filmati originali di serie culto rimasterizzate con le facce dei protagonisti e il tentativo di rendere al pubblico la dolce vita hollywoodiana in anni di grande fermento sociale e politico. Dall'altro c'è una non storia, fatta di tante gag, alcune delle quali notevoli, in cui prevale troppo il punto di vista del regista e si pensi alla caratterizzazione di Bruce Lee e Sharon Tate. Non si capisce se l'intento sia descrivere la parabola di una star minore, come ce ne furono tante in quegli anni e il riferimento agli spaghetti westerm quale girone dantesco per recuperare denaro e visibilità è tutt'altro che casuale, oppure se attraverso tale micro narrazione si cerchi di dare una lettura molto più ampia. A seconda del punto di vista cambia ovviamente la valutazione complessiva. In un modo o nell'altro il finale molto pulp assomiglia alla scialuppa di salvataggio che dovrebbe tenere a galla il prodotto e questo non è certo un buon segnale.
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