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C'era una volta a... Hollywood

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su C'era una volta a... Hollywood

di lucasPrevitali
9 stelle

cos’è il cinema in fondo se non una favola raccontata tramite immagini? Una favola di qualsiasi tipo, molte volte anche cruda e violenta, magari spietata, come la maggior parte dei film di Tarantino, ma a volte può essere anche inaspettatamente più dolce, addirittura commovente.

C’era una volta (a…) Hollywood 

senza spolier

 

Parlare dell’ultima fatica di Quentin Tarantino non è facile. Farlo senza fare spoiler lo è ancora meno… Ma dal momento che l’uscita nelle sale italiane è stata posticipata rispetto a tutto il resto del mondo questa “recensione” sarà completamente spoiler free. Recensione tra virgolette perché non mi interessa parlare della trama del film, o del cast, o del lato tecnico, perché parlando di Tarantino si da per scontato che il lato registico, fotografico e di montaggio è su altissimi livelli.

 

 

Once upon a time in… Hollywood è senza dubbio il film più complesso della filmografia del regista. Non tanto per la trama o per cosa viene narrato, quanto per il come, per tutto quello che si percepisce guardando il film. Fino a questo punto l’intera opera di Tarantino tutto sommato è risultata di facile analisi. Tutti i suoi film possono essere visti come delle grandissime citazioni e/o grandissimi omaggi a tutto ciò che Tarantino ama, dal western, al noir, al cinema di genere americano anni 70, ai vari registi di genere italiani e così via (chiaramente mettendoci sempre del suo).

 

Once upon a time in… Hollywood va oltre a tutto questo. Tarantino non si limita a fare un discorso su un determinato genere o filone cinematografico. Tarantino con Once upon a time in… Hollywood parla del cinema. Non perché il film è ambientato a hollywood o perché i protagonisti sono un attore e la sua controfigura, ma perché tutto quello che accade serve a Tarantino per parlare di cinema, di che cosa il cinema siginifichi per lui. In fondo la trama del film è solo un pretesto (a questo ci ha già abituati nel corso della sua carriera) per mostrare tutto l’amore di Tarantino verso il cinema. In fondo il film una vera trama nemmeno ce l’ha. Ma questo non importa, ne al regista stesso che probabilmente dopo tutti questi anni sentiva il bisogno di fare un film del genere e di dimostrare a tutti quelli che sbagliando pensavano il suo cinema vivesse esclusivamente di citazioni e autoreferenzialità, ne allo spettatore che se non si lascia ingannare dal pregiudizio, si troverà immerso nel film e non vorrà più uscirne. (È ovvio quindi che lo spettatore che si aspetta di vedere un film più “consono” alle abitudini di Tarantino rimarrà sopreso, forse anche deluso).

 

Once upon a time in… Hollywood parla del cinema, e forse, per la prima volta, di Tarantino. Guardando i primi otto film del regista che cosa scopriamo di lui se non che è un grandissimo appassionato di cinema? Certo Tarantino è sempre stato molto riservato e questo traspare anche nei suoi film, ma questa volta si espone di più. Grazie a questo film non ci limitiamo a capire cosa del mondo del cinema piace a Tarantino, ma capiamo che cosa il cinema significhi per lui. Questo è un film molto più intimo dei precedenti, un film metacinematografico che però va oltre la definizione stessa, non è solo un film che parla del cinema, ma è un film che parla del cinema per Tarantino. Dopo la visione di Once upon a time in… Hollywood sicuramente i film precedenti acquisirano un valore nuovo, perché potranno essere visti sotto un altro punto di vista, quello di Tarantino stesso. Questo film crea un mondo di finzione, quello di Hollywood, o forse quello che dovrebbe essere Hollywood per il regista ma che invece non è, un mondo che potrebbe racchiudere tranquillamente anche tutti gli altri film di Tarantino.

 

Che cos’è il cinema? Non è una domanda semplice. Si potrebbe rispondere in modo tecnico spiegando quello che si può leggere su tutti i manuali di cinema presenti in una qualsiasi biblioteca, ma che cos’è il cinema veramente? Sia che la domanda vi metta in difficoltà, sia che invece riusciate a rispondere tranquillamente questo film sicuramente vi darà ottimi spunti di riflessione. Perché non c’è modo migliore che capire una cosa vivendola, e questo film fa vivere il cinema.

 

Mai come guardando Once upon a time in… Hollywood si prova la senzazione di essere dentro a un film, anzi non solo dentro a un film ma dentro a un mondo, quello del cinema. Un mondo parallelo, quello rappresentato da Hollywood, un mondo di finzione dove tutto può accadere, quasi come un favola. Il titolo del film non è casuale, C’era una volta a… Hollywood richiama l’inizio di una qualsiasi favola.

 

Perché cos’è il cinema in fondo se non una favola raccontata tramite immagini? Una favola di qualsiasi tipo, molte volte anche cruda e violenta, magari spietata, come la maggior parte dei film di Tarantino, ma a volte può essere anche inaspettatamente più dolce, addirittura commovente. Il finale di questo film saprà sicuramente stupire. Il titolo è quindi molto significativo, non solo per la citazione al capolavoro di Sergio Leone e non solo per il richiamo alle favole. Che cosa c’era una volta a Hollywood? Il film ovviamente non si preoccupa di riempire i tre puntini di sospensione presenti nel titolo. Forse quello che c’era una volta ad Hollywood è Hollywood stessa. Forse non è un caso che il titolo del film si legga a schermo proprio durante il finale, perché nel cinema tutto può succedere, anche quello che nella realtà è impensabile.

 

Once upon a time (in…) Hollywood.

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