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C'era una volta a... Hollywood

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

Commenti brevi
  • Torna Quentin Tarantino ai suoi massimi livelli, quelli di “Pulp Fiction”, con una storia minima, quasi insignificante, che però nelle sue sagaci mani di navigato trovatore moderno prende vita e brilla di luce propria. VOTO: 10

    leggi la recensione completa di marcopolo30
  • Una lagna. Ma la storia dov'è?

    commento di aleagos
  • Nonostante l'ottima regia, il metacinema narrativo, il supercast ed il finale inaspettato, tutto il film si trascina in una storia minima, annoiando abbastanza. Praticamente sono arrivato alla fine nell'attesa della tragedia annunciata fin dalla scena iniziale con il cartello di Cielo Drive. Voto 6.

    commento di ezzo24
  • Tarantino ha recuperato in questo film la magia di "Pulp fiction" (comunque inarrivabile), e non era facile. Bravi Di Caprio e Pritt, e tutti i comprimari. Meritatissimi i premi Oscar, io avrei aggiunto anche la scenografia di Lingh, Johnson e Haigh. Film tecnicamente perfetto. Lunga vita a Quentin.

    commento di GioviNCC
  • Stuck in the sixties

    leggi la recensione completa di Immorale
  • Il film più intimo di Quentin Tarantino che omaggia la magia del cinema

    leggi la recensione completa di silent bob
  • Mettiamo pure da una parte i dotti ragionamenti, sul tema del doppio, sull'amore per il cinema che fu (anche Kung-fu), sulla storia come immaginifico mitico, il metacinema. Ripeto, mettiamo da una parte tutto cio': Tarantino sa raccontare come pochi altri, le scene sono dense, pregne del piacere di fare cinema. C'è altro da poter desiderare?

    commento di BenKenobi
  • Film meno “Tarantiniano” del solito, si lascia guardare senza grandi emozioni. La finzione e la realtà vengono ritratte nella finzione ( il film). Abbastanza lungo, sempre con musiche o dialoghi in sottofondo, che però non infastidiscono. Finale inventato e sconclusionato. Voto 6+

    commento di Fabious
  • Noioso, prolisso, stancante. Ammiro sempre meno Tarantino. Un regista a cui manca ciò che nell’arte cerco, un po’ di poesia.

    commento di Giova85
  • Mmm,non è facile d'assimilare causa lunghezza e Storie assai note ma amalgamate in un mix spesso troppo concentrato ma Interpretato bene.Mi rimane una sensazione di Pellicola abbastanza indigesta ma non è assolutamente mal fatta,anzi,solo pesante da seguire probabilmente come detto all'inizio causa minutaggio troppo ampio.voto.6.

    commento di chribio1
  • Ma scusate, Brad Pitt è un attore? Ah! Vabbè... Annàmo bene... (direbbero a Roma)

    commento di Gnaulz
  • Non ho mai troppo capito Tarantino, mi sono sforzata di vedere questo film.. Di Caprio e Pitt incredibili, emozionante la volontà del regista di dare un'altro finale ad una vicenda tristissima. Alla fine mi è piaciuto davvero....

    commento di Paolabibi
  • Tarantino c'è e si vede! Non può fare sempre gli stessi film, è giusto che cambi...qualcuno rimane deluso qualcuno no. Ma riesce sempre a trasmettere la sua, forse unica, infinita passione per il cinema!

    commento di marco bi
  • Concordo con wollas chi ha mal giudicato questo film nulla conosce della storia di quel periodo . Quindi il solito stuolo di ignoranti. Tarantino non sbaglia mai. Di caprio e pitt paraculo più che mai. Voto 8 1/2

    commento di Pepsina
  • Un film lungo e noioso,sembra di vedere due ore di spottoni senza senso e senza una logica precisa....mi viene da piangere che Tarantino faccia porcate del genere....va solo bene per i suoi fans,io preferisco vedere i film di cui lui si ispira.

    commento di ezio
  • Visto al cinema, la prima parte noiosissima (volevo uscire dalla sala) mentre gli ultimi 20 minuti mi hanno un po' risvegliato, ma troppo poco... non lo rivedrei, voto 3

    commento di Scipione
  • Come mai QT ha deciso di girare una semi-docufiction iperrealista pedissequamente aderente ai fatti così come si sono svolti, tranne per il finale virato in tragico? Vuole ammonirci: "Fate attenzione, ché un mondo simile, un consorzio (dis)umano di tal (de)genere in cui certe cose accadono sul serio, potrebb'esistere davvero: ritenetevi fortunati!"

    leggi la recensione completa di mck
  • Ricco di citazioni, brillante e sorprendente. Cast di attori eccellente e in gran forma, tuttavia non il film migliore del geniale Tarantino

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • "Si dice che ogni regista debba realizzare un pessimo film, nella sua carriera". Questo film è il peggiore di Tarantino, e uno dei peggiori film mai messi in scena di sempre.

    leggi la recensione completa di MrTiger
  • Non il migliore Tarantino, ma un buon Tarantino, il che vuole dire che comunque questo film è meglio del 90% di tutta la roba che c'è in circolazione

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Il metacinema può far parlare all'artista dell'artista, facendo trasparire la passione per il proprio lavoro. Ma ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD sembra poter fare molto altro. Sembra poter inanellare un'infinità di stili, un'infinità di storie, un'infinità di interpretazioni diverse in un'unica grande opera. Diventerà un cult!

    commento di 5gennaio97
  • Leo DiCaprio è un cazzo di attore. Brad Pitt è un cazzo di attore. Tarantino è un cazzo di regista e il suo terzo "western", C'era una volta a... Hollywood, è un fottuto cazzo di capolavoro con Joe Cocker in colonna sonora, valanghe di omaggi agli spaghetti western e la Storia alternativa che fa rivivere Sharon Tate... commovente.

    commento di scapigliato
  • Il film ha molto da dire: la violenza (in tutti i sensi) che permea di sè la società statunitense ed il disprezzo assoluto che la sua classe alta ha per tutto ciò che è al di fuori di essa.

    commento di bombo1
  • Molti dicono senza trama, noioso,senza senso....ecco forse non hanno capito. X vedere questo film bisogna conoscere la storia di Sharon Tate, la storia di C.Manson e la family Manson, Spahn movie ranch e i vari personaggi. Io dico che é l'ennesimo capolavoro di Tarantino. Spero di vedere qualche puntata di Bounty Law e magari anche "I 14 pugni di

    commento di Wollas1
  • Film documentario.. riuscito molto bene..grazie alla regia sceneggiatura e il grande cast.. qualche momento è noioso perché il film è troppo lungo.. voto 7

    commento di nicelady55
  • "A State of Quentin". Prendere o lasciare

    leggi la recensione completa di emil
  • Secondo me un film senza capo nè coda.... Attori bravissimi ma sprecati in una storia insulsa.

    commento di Aiace68
  • C'era una volta un mondo dove poter andare al cinema e ci sarà ancora.

    leggi la recensione completa di tafo
  • Straordinario, sognante, tanto divertimento, adrenalina e pensiero.

    leggi la recensione completa di efry
  • Noiosissimo

    commento di GiandoHardstyle94
  • a tratti interessante, a momenti notevole, ma in media sottotono

    commento di il drugo
  • Mero esercizio di stile. Da Kill Bill in poi il cinema di Tarantino di concreto non ha nulla, non c'è una scena che sia degna di essere ricordata. E qui abbiamo 2 ore e 40 minuti di film che non ha assolutamente nulla da dire. E che ovviamente è acclamatissimo dalla critica.

    commento di silviodifede
  • C'era una volta, e c'è ancora, il cinema di frontiera di Quentin Tarantino

    leggi la recensione completa di SamHookey
  • Indubbiamente Tarantino crea interesse e anche divide, e divide molto come un autore di questo tempo può fare...

    leggi la recensione completa di Brunoarceri
  • Tanto fumo (di sigarette) ma poca sostanza, anche per mancanza di una trama.

    commento di gruvieraz
  • Tanta perfezione stilistica, qualche giro a vuoto. Sprazzi di sorpresa e parentesi di noia. Bello, ma non certo ai primi posti della top ten targata Tarantino.

    commento di albicla
  • Visto al cinema... in alucni momenti volevo alzarmi e fuggire dalla noia mortale. Unici spasmi di interesse le scene di violenza esasperata e talvolta originale. In any case... sono meglio le favole della buona notte di una volta. Un autentico pacco!!!! Voto 4-

    commento di Brady
  • Omaggio alla Hollywood di fine anni sessanta, culminante nella notte della famigerata strage di Cielo Drive. Tarantino ci porta sul set come Truffaut ritrovando l'ispirazione in quella L.A. che fece da palcoscenico al suo lavoro più importante, Pulp Fiction, non ancora eguagliato nonostante, nel suo 9° film, si riscontra qualcosa di molto simile.

    leggi la recensione completa di Giorpost
  • C’era una volta a… Hollywood è l'ultimo film di Quentin Tarantino e C’era una volta a… Hollywood è chiaramente C'era una volta il cinema, per lo meno il cinema che io ho conosciuto. Per un fatto generazionale ho avuto la fortuna di vivere a cavallo fra il vecchio cinema e il nuovo cinema e fortunatamente anche il nuovissimo cinema. Il 1969 è

    leggi la recensione completa di robertoleoni
  • Tarantino in chiave onanistica regala la gioia in 35mm ai suoi idolatranti fans. Cinema autoreferenziale, bello quanto si vuole ma non c'è praticamente trama.

    leggi la recensione completa di alfatocoferolo
  • Il film, malinconico e amabile, si apprezza pienamente nella sua versione in lingua originale, soprattutto se lo si è già visto in italiano, perché lo slang californiano rivela la sua perfetta aderenza al racconto: ne è parte organica, come la bella colonna sonora, né se ne perde il colore nella trasposizione.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • L'altra faccia del pianeta pulp. Il preludio al canto del cigno che verrà.

    leggi la recensione completa di _Kim_
  • Un film di Tarantino, non alla Tarantino: recensione per chi non ha visto il film, da leggere prima che lo vada a vedere (perché è un film da vedere assolutamente)

    leggi la recensione completa di toal26
  • L'ultima pellicola di Tarantino non è che una favola e una poesia dedicata al suo più grande amore, il Cinema. Un film intimo e contemplativo ma anche celebrativo su un'era (quasi) dimenticata del cinema ma per lui importantissima: quella della sua infanzia. Con una dedizione e un pudore che però si rivelano il vero limite della pellicola.

    leggi la recensione completa di YellowBastard
  • E tutti vissero felici e contenti… forse… anzi, non si sa, perché nelle fiabe di Tarantino il bene ed il male stanno dalla medesima parte e nella Hollywood di fine anni sessanta tutto è possibile. La cosa certa è che il divertimento è assicurato, se si condivide il medesimo concetto di divertimento con il regista, naturalmente.

    leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria Riccardelli
  • Un omaggio a un'epoca trascorsa e una riflessione sul potere salvifico della Settima Arte, ma soprattutto una favola malinconica, intima e contemplativa, un viaggio immersivo e totalizzante all'interno del mondo dove tutto è possibile: il Cinema. Voto 8,5

    leggi la recensione completa di rickdeckard
  • Altra perla del grande Tarantino che non delude mai..

    leggi la recensione completa di FJ92
  • Tarantino, icona postmoderna sopravvalutata.

    leggi la recensione completa di kubritch
  • L'ennesima pagina di grande cinema firmata Tarantino.

    leggi la recensione completa di Carlo Ceruti
  • Quentin Tarantino, il cinema e la tv della fine degli anni '60, cioè di quand'era soltanto un bambino, raccontati con gli occhi dell'attore caduto in disgrazia Leonardo di Caprio e della sua controfigura, che gli fa anche da tuttofare, Brad Pitt.

    leggi la recensione completa di Marco Poggi
  • Il postmoderno è una cosa seria! Tarantino crea un film maniacalmente fedele agli stilemi anni '60 (ma fino a un certo punto). Poi conclude con un tocco di genio. Los Angeles è molto diversa da quella di Pulp Fiction, necessariamente... C'era una volta...appunto! Strepitosa la prova di Di Caprio. Ottimo Brad Pitt.

    leggi la recensione completa di H Bakshi
  • ARTE, MASSACRETELO PURE CRITICA INFAME.

    commento di Fiesta
  • Forse un film fine a se stesso, ma rimarrà un'interessante riflessione che uno degli autori più importanti degli ultimi trent'anni fa sul proprio cinema.

    leggi la recensione completa di Malpaso
  • Il film mi è piaciuto. sono contento di non essermelo perso, ma non mi ha convinto . Ma di che dovevo convincermi ?

    commento di blualberto1966
  • Esci dal cinema pensando che tutto sia perfetto: i protagonisti, le comparse, la regia, il montaggio, la colonna sonora, la fotografia (10!). Poi, per caso, scopri l'antefatto storico che conoscono tutti tranne te, la strage nella villa Polanski da parte dei seguaci di Charles Manson, e di colpo il film acquisisce ADDIRITTURA un senso. Voto: 8.

    commento di andenko
  • Film lungo dalla trama che gira a folle non andando da nessuna parte. Tarantino si fa un film per se stesso sulle sue passioni cinematografiche ed un minuto di pulp per i fun. Penso che non c'entri nulla con gli altri film, mi sta diventando Woody Allen(con tutto il rispetto per Woody Allen).

    commento di Stefano82
  • Una sentita dichiarazione d'amore verso il cinema

    leggi la recensione completa di mgcgio
  • Una favola che suona come una lettera d'amore per un epoca cruciale del cinema,un Tarantino godibile, ma certamente più "soft" ,in una carrellata di personaggi che entrano ed escono come dal suo set.Forse un film più maturo, ma meno "coraggioso".

    leggi la recensione completa di GIMON 82
  • nel bene e nel male questa è l'opera di un uomo ormai completamente in balìa delle proprie ossessioni feticistico/formali, disposto (inconsciamente?) a sacrificare ad esse tutti i caratteri distintivi della sua poetica. scrittura, suspense, umorismo, erotismo...certo, c'è pur sempre Tarantino in regia e quindi il film si "fa vedere", però...

    commento di giovenosta
  • cos’è il cinema in fondo se non una favola raccontata tramite immagini? Una favola di qualsiasi tipo, molte volte anche cruda e violenta, magari spietata, come la maggior parte dei film di Tarantino, ma a volte può essere anche inaspettatamente più dolce, addirittura commovente.

    leggi la recensione completa di lucasPrevitali
  • La favola della Hollywood gloriosa e maledetta del 1969 si suddivide essenzialmente in un estesissimo prologo ed in un esplosivo climax. La prima parte è uno smagliante ed imponente affresco della Hollywood di fine anni 60, strabordante della cinefilia del suo autore. L’esplosivo e spiazzante finale è purissimo estratto tarantiniano.

    leggi la recensione completa di port cros