Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Passi la perfetta progettazione dell'universo cinematografico Marvel, passi che alcuni film dipendono forzatamente da altri, però questo Captain Marvel, in quanto origin story, avrebbe dovuto reggersi autonomamente sulle sue gambe. Invece abbiamo una trama ridicola che, oltre ad essere complicata da decine di nomi (tra pianeti, galassie ed alieni) inutili allo spettatore, non riesce a catturare il minimo interesse; gli ottimi attori si adeguano al minimo sindacale per non sfigurare, i pochi momenti divertenti vengono spremuti fino all'esasperazione ed, infine, il tentativo degli sceneggiatori di legittimare questo prodotto usa e getta creando un colpo di scena che possa offrire una lettura politica risulta abbastanza ridicolo: la Disney, corporazione analoga agli Stati Uniti in termini di neoimperialismo, economico o culturale che sia, non è certamente la più indicata a ragionare sul terrorismo islamico (ma potrebbe trattarsi tranquillamente della questione palestinese o dei Viet Cong, siccome la riflessione viene abbozzata e passata a quel pubblico che esige un minimo di profondità).
E se anche su tutto ciò si potrebbe chiudere un occhio (o entrambi, per poi bendarsi), Captain Marvel viene poi definitivamente affossato da una scena retorica e kitsch oltre i limiti del sopportabile.
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