Regia di Peter Jackson vedi scheda film
Ultima tappa prima dell'immortale capolavoro del Signore degli anelli, questo "Perduti nel tempo" è una horror comedy che rievoca il passato del regista, i suoi gusti e i suoi idoli, e allo stesso tempo pone ulteriori basi per il lavoro che verrà. E a buon intendersi, questo considerare le opere immediatamente precedenti alla famosa trilogia come "tappe" non è assolutamente volto a sminuire tali lavori ma, anzi, a far capire quanto essi siano stati importanti per la realizzazione di un progetto da tutti ritenuto impossibile. Micheal J. Fox è protagonista di questa divertente pellicola sui fantasmi e sulla morte, che in qualche modo ricalca le tinte di Ghostbusters aggiungendo però l'inconfondibile tocco jakcsoniano. Il film intrattiene da morire, diverte, fa ridere ma anche riflettere. La fittizia (ma verosimilissma) vicenda di Jhonny Burtlett, serial killer che continua a tormentare la città con efferati omicidi anche dopo la sua morte, è usata dal regista come spunto per esporre un pensiero sulla morte, sul passato e sul rapporto morboso che si può instaurare con ciò che non si possa ammettere non esserci più. Fra le fantastiche sequenze action e gli incredibili piani sequenza di Jackson vengono mostrate l'ossessione, la furia omicida e l'irrazionalità di un criminale simbolo della malsanità del male, in grado di inghiottire l'innocenza di una bambina e segregarla per sempre con sè. Nonostante la gestione forse a volte incostante dei vari personaggi, che non sempre sembrano essere in piena simbiosi fra di loro e nella storia, "Perduti nel tempo" resta un ottimo film che, come accade con i grandi autori, riesce a estraniarsi dalle catene del film di genere e diventare mezzo per trasmettere un pensiero, un messaggio, un'idea. Assolutamente consigliato il recupero del film per chi non l'avesse visto, così come tutta la filmografia del maestro neozelandese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta