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Tre volti

Regia di Jafar Panahi vedi scheda film

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Cast Tre volti

A dirigere Tre volti è Jafar Panahi, regista e sceneggiatore iraniano. Nato a Mianeh nel 1960, dopo gli studi in cinema e televisione a Teheran, Panahi ha realizzato diversi cortometraggi, documentari e telefilm prima di divenire l'assistente di Abbas Kiarostami sul set di Sotto gli ulivi. Nel 1994 ha diretto il suo primo lungometraggio, Il palloncino bianco, presentato alla Quinzaine des Realisateurs. Nel 1997 ha poi portato al Festival di Locarno Lo specchio mentre tre anni dopo con Il cerchio ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Venezia. Nel 2003 è ritornato a Cannes con Oro rosso, proiettato nella sezione Un certain regard e censurato in patria a causa dei temi trattati. Nel 2006 ha portato alla Berlinale Offside, con cui si è guadagnato un Orso d'argento alla regia e, ancora una volta, il divieto a far uscire il film nelle sale iraniane. Nel 2009, il cineasta è stato arrestato per la prima volta durante una cerimonia in memoria di una giovane manifestante uccisa in seguito alla controversa rielezione del presidente Ahmadinejad. Qualche mese dopo, gli è stato negato il visto per prendere parte al festival di Berlino e il 1° marzo 2010 è stato arrestato una seconda volta, costretto a 86 giorni di carcere e condannato a non poter realizzare film, scrivere sceneggiature, rilasciare interviste e lasciare l'Iran per un periodo di tempo indeterminato (con il rischio di intercorrere in caso di trasgressione a una pena minima di 20 anni di carcere). Malgrado i divieti, Panahi ha realizzato nel 2011 This is not a Film, presentato fuori concorso al festival di Cannes. Sempre clandestinamente ha firmato Closed Curtain, Orso d'argento alla sceneggiatura al Festival di Berlino, e Taxi Teheran, Orso d'oro sempre a Berlino.

Protagonista di Tre volti a fianco dello stesso Panahi è l'attrice Behnaz Jafari, lanciata nel 2000 da Lavagne di Samira Makhmalbaf. Particolarmente nota nel proprio paese, la Jafari non ha voluto essere pagata per le riprese, manifestando in questo modo la solidarietà al regista. La giovane che manda un video alla Jafari ha il volto di Marziyeh Rezaei, notata dal regista per strada, mentre un terzo fondamentale ruolo (mai fisicamente in scena) è giocato da Shahrzad (il cui vero nome è Kobra Saeedi), star storica del cinema iraniano a cui, come molti attori dell'epoca pre-Rivoluzione, è vietata la recitazione dalle autorità.