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Freaks Out

Regia di Gabriele Mainetti vedi scheda film

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La recensione su Freaks Out

di diomede917
8 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: FREAKS OUT

 

Freaks Out, mai come in questo caso il termine Out suoni come un qualcosa di liberatorio.

Perché l’opera seconda italiana più attesa di sempre riesce a vedere la propria vita, dopo la pandemia che ne ha bloccato l’uscita e dopo la tenacia del regista Gabriele Mainetti di tenere duro e resistere alla diffusione nelle piattaforme Streaming. Attesa premiata perfino con la partecipazione al Festival di Venezia perché Freaks Out è Cinema e la sua naturale collocazione e il buio della sala cinematografica dove le emozioni devono essere condivise con tutti i presenti. E fortunatamente la sua uscita per il ponte di Halloween vede il 100% della presenza perché tutti dobbiamo essere Out, tutti dobbiamo uscire dal nostro salotto per immergerci nel sogno ad occhi aperti.

Gabriele Mainetti con Freaks Out prosegue il discorso iniziato con il suo film d’esordio Lo chiamavano Jeeg Robot, dove protagonisti erano degli emarginati sociali con superpoteri che si fronteggiavano all’interno di una Roma periferica altrettanto emarginata.

Solo che alza l’asticella, realizzando un baraccone fracassone pieno di citazioni cinematografiche, effetti fantasmagorici, ricchi premi e cotillion.

Nonostante il film sia ambientato nella Roma città aperta, in mezzo a bombardamenti e rastrellamenti il contesto storico rimane la cornice della Storia che è focalizzata sul tema della diversità.

Perché sono diversi gli appartenenti al circo Mezza Piotta gestito dall’ebreo Israel, 4 fenomeni da baraccone dotati di superpoteri che neanche loro credono così speciali. Abbiamo Fulvio un uomo lupo dotato di una forza incredibile, Cencio domatore di insetti albino, Mario l’uomo calamita anzi un nano calamita dotato anche di un cazzo grosso come una melanzana e infine Matllde la ragazza elettrica che deve andare in giro con guanti speciali per non far del male alle “Persone Normali”. 4 persone consapevoli che la loro mostruosità può essere esibita e difesa solo all’interno del circo visto come ambiente protetto. Mainetti non aspetta i titoli di testa per farci immergere in questo mondo surreale e non aspetta neanche la fine dello spettacolo per far entrare la violenza del mondo esterno dentro il circo letteralmente squarciato da una bomba tedesca catapultando i protagonisti in una realtà più grande di loro.

Sono “Diversi” le vittime della furia nazista come si evince dall’esecuzione del ragazzo down durante il rastrellamento che fa sprecare 2 pallottole al soldato che lo uccide.

È diverso il “Cattivo” del film Franz, a sua volta un Freak nazista dotato di mani a 6 dita che gli permettono di suonare magistralmente il pianoforte e che il Terzo Reich ha confinato in un circo a Roma. Purtroppo, nessuno sa che il suo più grande potere è di essere un veggente e questo suo dono gli permette di suonare i Radiohead e Guns ‘N Roses come fossero partiture di Rachmaninov scritte da lui.

E sono “Diversi” anche i partigiani capitanati dal bravissimo Max Mazzotta che ricordano la Banda del Gobbo di Tomas Milian.

Come già fece Quentin Tarantino con Bastardi senza Gloria, Gabriele Mainetti rilegge la seconda guerra mondiale realizzando un film ipercitazionista che per ben 141 minuti ci porta dentro un mondo dove si mescolano Le Iene e Guerre Stellari passando per X-Men, Rossellini e Fellini e tutto questo mantenendo una propria cifra stilistica perché Mainetti è proprio un signor regista, un signor sceneggiatore coadiuvato da Nicola Guaglianone ed è un bravo musicista visto che è anche autore della colonna sonora.

Come il cattivissimo Franz sotto l’effetto dell’etere, il regista ridisegna la Storia mescolando Futuro e Presente. Alternando bombardamenti a soldati fulminati dal tocco di Matilde, treni pieni di deportati e treni di ufficiali tedeschi attaccati dallo sciame d’api comandati da Cencio o trafitti dai coltelli lanciati dalla mente di Mario manco fosse Carrie lo sguardo di Satana.

Il suo essere enorme calderone è sia un grandissimo pregio che al tempo stesso il suo limite perché in certe situazioni si ha come l’impressione che il troppo possa stroppiare come le scene di sesso che hanno per protagonisti i 3 freaks uomini della super squadra che l’assalto finale di tutti contro tutti. Però è un compromesso che bisogna accettare perché Freaks Out è uno spettacolo sia per gli occhi che per il cuore.

Perché chi è innamorato di cinema, chi è malato di cinema lo vive nella sua totalità esaltando i pregi e difendendo fino all’ultimo i difetti.

Voto 8

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