Regia di Gabriele Mainetti vedi scheda film
Si apre con un incipit folgorante. Poi, si ha sempre più l'impressione di assistere ad una puntata tirata per le lunghe di una serie tv fantasy. Non compete in spessore coi suoi modelli evidenti (X-men, Guardiani della Galassia, Suicide Squad). C'è qualche idea politically scorrect o qualche tenerezza chapliniana ma non è sufficiente .
Mi ha ricordato ciò che è avvenuto col Pinocchio di Benigni. Mainetti ci ha fatto aspettare quasi sei anni per il suo "cinecomic". Vuole bissare il richiamo del suo esperimento precedente. La visione in sala si apre con un incipit folgorante. Poi quasi tutto deraglia. L'aumento dei mezzi a disposizione - che ha impedito l'uscita immediata in streaming - doveva garantire ancor più visionarietà rispetto alla sua scorsa prova. Purtroppo, l'unica rivelazione all'altezza dell'altra impresa consiste nella scelta della protagonista. Lì c'era Ilenia Pastorelli, qui c'è la giovanissima Aurora Giovinazzo. Fin qui ci siamo. Poi, tra qualche passaggio a vuoto e un epilogo fracassone (che ricorda l'autogol della battaglia finale al buio ne Il Trono di Spade) si ha sempre più l'impressione di assistere ad una puntata tirata per le lunghe di una serie tv fantasy. Gli si riconosce la buona volontà di distinguersi, almeno negli intenti, dal cinema nostrano delle ultime stagioni. Al contempo, alzando l'asticella dell'ambizione, si inibisce qualsiasi richiamo che possa diventare di nuovo cult: in quest'occasione, c'è qualche idea politically scorrect o qualche tenerezza chapliniana ma non è sufficiente per dare freschezza al cinema popolare italiano. Il viaggio di formazione dei suoi soavi disadattati - decisamente più riuscito in Jeeg Robot - stavolta non compete in spessore coi suoi modelli evidenti (X-men, Guardiani della Galassia, Suicide Squad). Claudio Santamaria, ormai eletto come alter-ego del regista, è mascherato in stile Chewbacca, pur essendo l'unica star di richiamo (insieme, forse, a Giorgio Tirabassi). Ci si chiede perchè non sia tornato Luca Marinelli nei panni del cattivo.
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