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L'enigma di Kaspar Hauser

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su L'enigma di Kaspar Hauser

di Carlo Ceruti
10 stelle

Un'opera poetica, struggente ed ancora oggi immortale.

Un film su un ragazzo di nome Kaspar Hauser che, tenuto incatenato dalla nascita in una cantina, viene gettato nel mondo e lì impara a scrivere, parlare e pensare. Lì, pian piano, dimostra un'intelligenza critica eccezionale che mette in crisi tutti i dogmi del tempo in cui vive. Quando apre gli occhi sulla realtà della civiltà umana, si accorge che quest'ultima è stupida ed amorfa e forse non ha neanche più tanta voglia di viverci. Coloro che lo circondano sono turbati dal suo modo di pensare e tentano di 'educarlo', ma quando Kaspar muore si accorgono che il suo cervello ha delle anomalie e possono mettersi l'animo in pace.

A differenza di altri film di Herzog, qui la natura è vista in modo benigno e sembra un luogo primordiale con cui abbiamo perso il contatto ed a cui tutti noi dovremmo ritornare per fuggire dall'alienazione della civiltà degli uomini. Difatti è quest'ultima la matrigna del film di Herzog poiché visto come luogo di stupidità, violenza e sopraffazione. Kaspar, che somiglia ad un alieno piovuto per caso sulla Terra, butta gli occhi attorno a sé e scopre che qualcosa non va. Fa anche sogni strani senza finale che forse rappresentano esattamente l'enigma ed il mistero della natura degli uomini, che conoscono il loro inizio ma non sanno dove stanno andando.

Herzog, come per contrastare e fare da contraltare alla mediocrità della civiltà umana qui rappresentata, compie una ricerca spasmodica della bellezza, mescolando e fondendo immensi paesaggi naturali con la musica classica, spingendoci come a ricercare l'essenza della nostra anima ed a guardare il mondo con occhi nuovi, diversi, appena nati. Sembra un invito a rinascere.

Bruno S. è bravissimo nell'interpretare lo spaesato Kaspar, nel mostrarne le evoluzioni e gli apprendimenti, nel conferirgli un'anima candida che, pian piano, diventa sempre più cosciente, matura e sofferente ma che non cede mai alla disillusione.

A mio dire questo è uno dei capolavori di Herzog, un'opera poetica, struggente ed ancora oggi immortale.

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