Espandi menu
cerca
L'enigma di Kaspar Hauser

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

Recensioni

L'autore

sasso67

sasso67

Iscritto dal 6 dicembre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 96
  • Post 64
  • Recensioni 4485
  • Playlist 42
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'enigma di Kaspar Hauser

di sasso67
10 stelle

L'unico difetto che mi sento di rimproverare al film è la traduzione italiana del titolo: è pur vero che quello di Kaspar Hauser resta, a distanza di centosettanta anni un enigma, ma il titolo originale, che in italiano avrebbe suonato "ognuno per sé e Dio contro tutti", era più bello. Per il resto non si può che ammirare questo lavoro di Herzog, probabilmente il suo miglior film e uno dei migliori film degli anni settanta, esaltato dalla recitazione stranita di Bruno S., una via di mezzo tra il vero Kaspar e il Gavino Ledda di "Padre padrone". Herzog sa trasmettere delle immagini potentissime ed evocative (campi di grano increspati dal vento, le montagne dell'Anatolia sognate da Kaspar) in una struttura narrativa libera e quasi anarchica, contenente sequenze che non rinunciano a muovere al riso. Racconta la vita di questo puro di spirito che ha una maggiore condivisione con la natura rispetto all'uomo comune; che attribuisce l'anima alle mele e ragiona secondo una logica rozza ma stringente: una delle migliori scene è proprio quella della lezione di logica. È certo che una società borghese non poteva che espellere dal proprio corpo un essere del genere, fino a liquidarlo, dopo la sua morte, come un subnormale. E forse il vero protagonista del film non è nemmeno Kaspar, quanto il piccolo scrivano (Scheitz) che dall'inizio verbalizza meticolosamente tutto quanto accade nella vicenda del trovatello (Bruno S. è caratterialmente appropriato al personaggio, ma troppo vecchio per rappresentare un sedicenne), fino alla fine in cui si compiace del proprio verbale esatto, preciso, scientifico. Stupenda la fotografia, poderosa e geniale la regia. Uno dei film indispensabili per chiunque ami il cinema.
P.S. Il tema del film può ricordare "Il ragazzo selvaggio" di Truffaut, ma lo svolgimento è molto diverso: il trovatello educato dal professor Itard è un reietto fin dall'inizio, non dà mai l'impressione di potersi ambientare nel "consesso civile". Kaspar è forse anche più pericoloso, perché apprende in maniera quasi geniale (impara perfino a suonare il pianoforte), ma secondo la sua logica deviata perché può mettere in crisi il modo di pensare comune (e lo si vede proprio nella scena dell'esame/lezione di logica), scavandolo dall'interno e comunque reinterpretandolo alla propria maniera e talvolta rifiutandolo, come nell'episodio in cui, introdotto in società da un lord inglese, Kaspar si rifugia a fare la calza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati