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Mia e il leone bianco

Regia di Gilles de Maistre vedi scheda film

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La recensione su Mia e il leone bianco

di gaiart
7 stelle

“Io amo il realismo e ve l’ho fatto amare - le manifestazioni della natura sono immense, sono grandi […] gli animali, gli uomini, le piante hanno una forma, un linguaggio, un sentimento. Hanno dei dolori, della gioia da esprimere…” Giovanni Fattori Niente di più calzante per cercare di narrare il film di Gilles de Maistre.

 

 

“Io amo il realismo e ve l’ho fatto amare - le manifestazioni della natura sono immense, sono grandi […] gli animali, gli uomini, le piante hanno una forma, un linguaggio, un sentimento. Hanno dei dolori, della gioia da esprimere…”

 

                                                                                                                              Giovanni Fattori

 

 

 

Niente di più calzante, per cercare di narrare il film di Gilles de Maistre. Semplicemente affidarsi alla saggezza della visione e delle parole di Fattori. Scenari meravigliosi, l’Africa, i contrasti, i tramonti, gli animali, la natura, la stupidità dell’uomo, il suo inestinguibile bisogno di profitto che lo porteranno dritto all’estinzione di sé, queste le tematiche del film, oltre alla capacità di gestire con l’aiuto di diversi zoologi, tutti quei leoni in mano a due bambini. Anche solo questo andrebbe davvero apprezzato; il coraggio, il tempo lunghissimo di realizzazione e empatia, la follia!

Poi il messaggio, l’intensità delle emozioni che non hanno paragoni con niente secondo l’ancestralità genomica che ci collega a quel luogo: l’Africa e a quella natura, da cui tutti proveniamo. Le radici.

Riuscire a riscostruire il rapporto e la fiducia con questi animali potenti e regali come fa la protagonista, al di la della storia di per sé, vuole anche indicare la direzione giusta verso cui dovrebbe dirigersi l’umanità, che forse andrebbe affidata di più, alla pulizia, saggezza e visione dei bambini.

Mia infatti è solo una bambina di undici anni quando forgia una straordinaria amicizia con Charlie, un leoncino bianco nato nell'allevamento di felini dei genitori in Sudafrica. Per tre anni, i due crescono insieme e condividono ogni cosa. Oramai quattordicenne, Mia scopre che il padre ha intenzione di vendere Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, ai cacciatori di trofei con una morte certa. Disperata, non ha altra scelta che scappare con l'animale per raggiungere la riserva naturale di Timbavati, dove il leone sarà protetto per sempre. Utile ai bambini ma soprattutto a genitori, per il rispetto e amore della natura che spesso dimenticano 

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