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Green Book

Regia di Peter Farrelly vedi scheda film

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La recensione su Green Book

di gaiart
9 stelle

Quando c'è bellezza, sensibilità, eleganza, ironia, professionalità, cultura, simpatia e un pò di umanità allora si toccano i vertici. E' questo il caso del film Green book. Per chi non lo sapesse il Green book era in realtà una sorta di atlante per gli spostamenti dei neri negli anno '60 in America, una lista di alberghi, motel e luoghi dove era

Genius is not enough. It takes courage to change the people’s soul.
        

 

Quando c'è bellezza, sensibilità, eleganza, ironia, professionalità, cultura, simpatia e un pò di umanità allora si toccano i vertici.

 

   E' questo il caso del film Green book. Per chi non lo sapesse il Green book era in realtà una sorta di atlante per gli spostamenti dei neri negli anni '60 in America, una lista di alberghi, motel e luoghi dove era loro consentito sostare, mangiare, in sostanza vivere, senza essere menati, insultati, cacciati, come invece succedeva spesso altrove.

 

   Il film è sorprendente ed è fatto proprio con amore. Solleva tematiche politiche e sociali, quali la potenza della cultura, la solitudine dei geni, la solidarietà tra anime ed esseri umani anche con formazioni, background, colori e culture diverse, l'integrazione sociale e la dismissione di un inutile e sterile razzismo. Questa la parte seria profonda e utile del film.

 

   Poi c'è tutta una parte divertentissima fatta da dialoghi ironici, colti, divertenti e sani in cui lo stereotipo del "little italy" newyorkese trova ancora più conforto e accoglienza in una proiezione romana, dove le leggere e perfette inflessioni in calabrese stretto di Viggo Mortensen, visibilmente appesantito per entrare meglio nel ruolo di "public relationer ", cioè buttafuori nei night, rendono la "famiggglia" italiana un Must della New York anni 50 e 60.

 

    In realtà la storia è tratta da questo personaggio meraviglioso della New York anni 60, TonyLip Villalonga e la sua vita. Questo uomo che magna quintali di cibo con una voracità unica, spingendosi per vincere una scommessa a 26 hotdogs e, a suo discapito, dice: "mio padre mi ha insegnato quando fai una cosa falla con amore, se mangi mangia fino in fondo", sa conquistare tutti.

 

 Infatti entrò a contatto con grandi nomi e starcome Frank Sinatra, rimanendo sempre se stesso, un uomo di umanità e forza bruta, dolcezza e carisma, atteggiamenti medioevali e bruschi, ma con un grande cuore e tanta intelligenza.

 

 

  Il film, presentato già a Toronto, è forse il più bello passato finora alla Festa del Cinema di roma e auguro che vinca il plauso del pubblico, oltre a qualche Oscar cosa che, di sicuro, succederà.

 

 

 

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