Gradevole e meritevole, vuoi anche solo perché "rinfresca la memoria" sulla squallida pratica del razzismo yankee. Ottimo Mortensen, che regge da solo tutto l'impianto del film (troppo lungo). Voto: 6 meno.

L'ex enfant terrible della comicità Peter Farrelly da un sano colpo di timone alla propria calante carriera portando in scena un dramma-commedia di rara delicatezza e ottima fattura ambientato nel sud razzista degli States dei primi anni '60. VOTO: 9

Bello, bello, bello. Messo in mano a Farrelly prende un tono leggero, perfetto per bilanciare la tematica pesante. Spettacolare la fotografia pastello. Voto: 5 stelle (2023)

Gran bel film che fa sorridere ma soprattutto riflettere.

Film a suo modo originale sul segregazionismo visto dall'occhio di un bianco fino ad allora poco interessato alla questione, e che scoprirà quanto sia difficile la vita per un nero, pur di fama e di grande talento artistico, nell'America del Sud ancora nei primi anni '60

Bellissimo. Brillante e commovente come solo il racconto di una storia vera puo' essere. L'odore acre e il sapore dolce e amore della vecchia America multiraziale degli anni 60 in ogni fotogramma a ritmo di un travolgente Jazz. 8

Bel Film..da vedere ,sicuramente.

Film piacevole, interessante anche se piuttosto prevedibile in quasi tutto. Non che ci si possa inventare troppo. 7,5

Non è il mio genere Ma lo consiglio Bravissimo V. Mortensen Voto 7

Film che tratta su due livelli il tema della discriminazione. E lo tratta in maniera chiara, limpida, palese. Sentimentale nel rapporto che Mortensen e Ali riescono a rendere. Popolare nel senso più positivo concepibile.

Film ben fatto e gradevole. Bravi i protagonisti.

nonostante la profusione di politically correct, è una composta ma efficace denuncia del razzismo. un film simpatico e divertente con due ottimi interpreti.

Un donchisciottesco pianista nero e il suo autista/body guard italoamericano, sorta di Sancho Panza del Bronx, sfidano i mulini a vento del razzismo in una tourneè/odissea nelle terre del segregazionismo. Non cambieranno il mondo ma diverranno amici. Gradevole, ben interpretato, edulcorato, non molto originale. Voto 6 e mezzo.

Filmetto politicamente scorrretto, strappasentimenti buonisti, pieno dei soliti elementi che caratterizzano gli states anni 60: il razzismo, le minoranze diverse (in tutti i sensi), i vizi delle persone, i Kennedy. Si lascia vedere, e lo si dimentica subito dopo.

Mi è parso abbastanza esagerato ed assai noioso oltre che esageratamente lungo.voto.1.

Sembra che su film TV a volte i film non vengano neanche visionati da chi redige la scheda: Don Shirley uno dei pianisti jazz più famosi del mondo? Almeno un po' di consapevolezza sui personaggi e sulla trama! Comunque un bel film, mi è piaciuto

Film diverso ed interessante. Voto 6/7

Film diverso ed interessante. Voto 6/7

Veramente un bel film. Da vedere. Chiaro esempio di buon cinema. Risibili le critiche di qualche saputello.

Un buon film, girato con misura ed equilibrio, con attori splendidi; un on the road che, come si conviene, è un vero viaggio di conoscenza e di formazione dei protagonisti; un racconto destinato a piacere a un largo pubblico, senza essere volgare o facilone. Naturalmente, da vedere.

I personaggi sono un po' estremi, credo esagerati nei tratti della personalità. Il tutto però è funzionale a creare un clima che può coinvolgere. Merita un 7.

Ottimo film, ispirato ad una storia vera. Tra humor e riflessione. Bella la prova degli attori

Se uno vuole qua trova la denuncia e l'impegno sociale, ma se vuole un buon film e basta, trova anche quello.

"Green Book" ci ricorda che fino a non molti anni fa, la più grande "democrazia" del mondo, praticava il razzismo contro i suoi figli neri. Un film che si lascia vedere ma soprattutto ascoltare, lasciandosi trasportare dalle note di un piano che vorrebbe essere il miglior antidoto per combattere il male di vivere generato dalla stupidità umana.

Gradevole commedia recitata dal premio Oscar Mahershala Ali, anche se quello che fa la differenza è Mortensen.

Meriterebbe il massimo dei voti ma cade in tre errori fatali.

Tema furbetto e politicamente corretto che tradisce il nuovo corso (?) di uno dei due dissacranti fratelli della commedia grottesca hollywoodiana. Niente guizzi, si gigioneggia sul versante della strana coppia di diversamente americani Mortensen-Ali e si finisce alla Frank Capra con l'aggiunta di un posto a tavola per Natale.

Assai prevedibile e penso che l'Oscar sia un po' esagerato anche se il razzismo che pervade negli stati del sud sia talmente inetto che merita la visione del film.

Storia di crescita e riscatto di due uomini agli antipodi eppure simili, negli Stati Uniti degli anni '60, tanto moderni quanto ancora immersi in un clima di discriminazione. Pur nei toni della commedia, affronta temi di un certo peso e la visione scorre tra sorrisi e riflessione, grazie anche alla bella prova dei due formidabili protagonisti.

Da non perdere. Prevedibile e sorprendente allo stesso tempo. Una amicizia commovente tra anticonformisti coraggiosi in un film che vorresti non finisse così presto. Voto 8.

Gran bel film con grande coppia di protagonisti ...

Come giustamente ha scritto Liberti su Cineforum, il film fa parte mdi quella categoria di prodotti che appassionano gli spettatori ma che lasciano i critici (nella migliore delle ipotesi) con la bocca storta. Un film furbo insomma, si potrà dire.. ma anche un film furbo non è poi così semplice da realizzare.

Lo sanno tutti che gli opposti si attraggono .

Farrelly, facendo leva soprattutto sulla forza del messaggio che ha inteso veicolare, utilizza quelli che potremmo definire tutti gli stereotipi etnici e razziali del periodo in cui è ambientata questa vicenda (il 1962 e realiuzza un'opera che è un miracolo di equilibrio e intelligenza. Ottimi gli interpeti e buona la sceneggiatura.

Un film semplice ma perfetto.

Quella "strana coppia" che si completa,uno l'opposto dell'altro,ma sia l'uno che l'altro non possono fare a meno del proprio opposto per guardare alla vita con occhi e punti di vista diversi. E' un film agrodolce che guarda al passato per riportare ciò che è giusto e sbagliato,immaginando il presente e il futuro con ottimismo e fratellanza

Nascita di un'amicizia fra un buttafuori italo-americano che fa l'autista e un pianista nero nell'America bacchettona e razzista degli anni '60. Un road movie agrodolce, con un Viggo Mortensen inedito e simpatico e un ottimo Mahershala Alì.

Ritorno alla tradizione.

Semplicemente magnifico! Storia e Interpreti super, scenografia magistrale. Scorrevole, mai banale, forte e potente in alcune scene che ben dipingono il razzismo di allora... ma che ancora cova in molte parti del mondo! Credo che film come questo possano solo fare del bene a tutti Noi.

Un film che è uno stato di grazia

Un divertente encomio all'importanza dei rapporti umani, ma anche una lezione sul razzismo.

Invito al buon cinema.

Sono 125 dollari a settimana. E se non ti va bene prendi come autista il cinese imbalsamato che sta aspettando fuori.

Film di un genere dejà vu.. ma è sempre emozionante vedere nascere una grande amicizia fra 2 persone molto diverse ma con la stessa grande sensibilità.. punto vincente è la sua storia vera e la crudele realtà nel sud degli USA ancora negli anni '60.. regia e interpretazione ottime.. voto 8

Il gestore della sala ha definito il film: "delizioso". Ritengo sia una sintesi efficace. Ottimi i personaggi, da Oscar?

Un bel film, utile, attuale, godibile, semplice, profondo. Vorresti che durasse due ore in più.

uno dei meriti maggiori di questo piacevole film dalla regia ahimè un po' piatta, è quello di aver (ri)portato alla luce Don Shirley, musicista ignoto ai più, anche attraverso il lavoro di trascrizione a orecchio e ri-sincrnonizzazione di alcuni del brani del Nostro da parte di Kris Bowers. inoltre M. Ali è molto convincente quando suona.

A Daisy, con spasso!

Opera "on the road" sullo sfondo dell'America segregazionista degli anni 60.Il binomio tra l'artista raffinato di colore e il verace autista italoamericano funziona bene, peccato per la prevedibilità del racconto....

Un film bellissimo e amaro allo stesso tempo, che mostra come la comprensione e l'amicizia delle anime semplici aiutano a superare il buio dell'ottusità e dell'ipocrisia sociale.

Una sceneggiatura ben congegnata e due eccellenti attori protagonisti contribuiscono alla riuscita di una intelligente commedia brillante sul tema del razzismo e di come fronteggiarlo conservando intatta la propria dignità.

Una coppia già improbabile di suo fermandosi all’apparenza, ma guardando oltre scopri un bianco “segregato” nel suo essere italiano, e un nero “disconosciuto”, nel suo essere colto e privilegiato. La storia scivola piuttosto prevedibile, ma i due protagonisti giganteggiano e rendono questo film un’imperdibile alternanza di ironia e dramma.

Quando c'è bellezza, sensibilità, eleganza, ironia, professionalità, cultura, simpatia e un pò di umanità allora si toccano i vertici. E' questo il caso del film Green book. Per chi non lo sapesse il Green book era in realtà una sorta di atlante per gli spostamenti dei neri negli anno '60 in America, una lista di alberghi, motel e luoghi dove era

Gran bel film con due ottimi attori…...una piacevolissima sorpresa

Una bella storia raccontata come una bella favola da un regista che fino ad oggi aveva seguito ben altro genere, Peter Farrelly, che invece in questa occasione (la maturità?) non manca di precisione e di doti per realizzare un ottimo film, che emoziona il giusto.

Il film più bello degli ultimi anni

Senza alcuna intenzione di ammorbidire o edulcorare alcunche, il cuore duro e serissimo del film è alleggerito dal tono scanzonato del racconto. Perché Green Book fa ridere, fa ridere di gusto alla pari di quanto fa riflettere, mantenendo un equilibrio che non sa mai di forzatura.