Espandi menu
cerca
Non sono un assassino

Regia di Andrea Zaccariello vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 29
  • Post -
  • Recensioni 1383
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non sono un assassino

di axe
5 stelle

Giovanni Mastropaolo, un pubblico ministero in prima linea contro la criminalità organizzata, riceve la visita di Francesco Prencipe, vicequestore e suo stretto amico, con il quale, dopo molti anni di "quasi fratellanza" aveva ridotto i contatti. Poco dopo, il magistrato viene trovato ucciso. Il primo sospettato è Francesco, persona ambigua ed amante dei piaceri, dalla torbida vita sentimentale. Il vicequestore, pero', non ammette l'omicidio, ed affronta con coraggio il processo per la morte di Giovanni, facendosi difendere da Giorgio, un avvocato loro comune amico d'adolescenza, caduto in disgrazia a causa del vizio del bere, causato dalla delusione per un amore non corrisposto. Inaspettatamente, l'avvocato ottiene l'assoluzione, smontando le tesi dell'accusa, sostenute dal pubblico ministero Maralfa. Ma la vicenda e' tutt'altro che chiara. Ispirato ad un omonimo romanzo, il film racconta una vicenda complessa, non facile da comprendere, a causa della scelta di alternare sequenze che raccontano il presente a flashback che illustrano fasi dei rapporti intercorsi in passato tra i tre personaggi, i quali sono uniti anche da un segreto. Il giudice aveva infatti consegnato ai due amici la chiave di uno scomparto nascosto del proprio scrittoio, con la raccomandazione di trasmettersela continuamente, affinchè egli non sappia chi dei due la possiede. Il regista, mostrandone presente e passato, approfondisce la figura del protagonista, Francesco, rappresentandolo come un personaggio misterioso, all'innocenza del quale non sappiamo, quali spettatori, se credere o no. Altrettanto particolare è il rapporto che lo lega ai due amici, anch'essi individui complessi. Dopo essere stati adolescenti di buone speranze, ognuno ha sviluppato una propria singolare personalità, con pregi, ma anche lati oscuri, ossessioni, deviazioni. Pertanto, il rapporto tra loro è diventato pian piano più tormentato, e minato dalla presenza di quel "segreto nel cassetto", simbolo di un legame ancestrale che resiste al trascorrere degli anni e mutare dei caratteri. Mentre Giovanni persegue con tenacia i propri scopi di pubblico ministero, Giorgio si "perde per strada", dietro un amore non corrisposto; Francesco porta al servizio della criminalità il suo ruolo e le sue capacità. La narrazione è interessante nella parte centrale, in particolare nelle fasi che mostrano indagini e dibattimento. La conclusione - se ben l'ho compresa - scontata, ed i colpi di scena finali, blandi. Convincente, nonostante l'accento inusuale, Claudia Gerini nel ruolo della dottoressa Maralfa; altrettanto plausibile Scamarcio nei panni del tenebroso Francesco. Interessanti anche le atmosfere torbide ricostruite dal film, le quali ammantano ambienti giudiziari nei quali non si persegue tanto la verità quanto l'affermazione personale. Principale "ombra" dell'opera è la sua inconsistenza. L'attenzione verso i caratteri dei personaggi, i continui flashback, la colonna sonora, sembrano preludio di chissà quali rivelazioni; invece, il tutto si risolve - sempre, per quanto ho capito - in una semplice vicenda di malavita e corruzione. Per questo motivo, ho concluso la visione con una certa amarezza.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati