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Il gioco delle coppie

Regia di Olivier Assayas vedi scheda film

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La recensione su Il gioco delle coppie

di obyone
8 stelle

Juliette Binoche

Il gioco delle coppie (2018): Juliette Binoche

Vincent Macaigne

Il gioco delle coppie (2018): Vincent Macaigne

 

Venezia 75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Se un tempo era la Tv a prendere a prestito i titoli più famosi del cinema, oggi, che i distributori italiani non sanno più che pesci pigliare per portare pubblico in sala, la tendenza si è invertita. Il Cinema prende da un luogo, a cui un tempo non avrebbe mai pensato di mescolarsi, cercando di attirare l'attenzione del pubblico più distratto ricorrendo ad un titolo iconico capace di riportare a galla qualche vecchio ricordo. Peccato solo che il "Gioco delle coppie" delle Tv commerciale italiana, qui tirato in ballo, non c'entri niente con le tematiche affrontate nell'ultimo bellissimo film di Olivier Assayas. Più che alle dinamiche di coppia il regista francese pone in rilievo le "doppie vite" dei singoli personaggi della storia. Alain (Guillaume Canet) è direttore di una casa editrice che ha la sua Mission nella pubblicazione di romanzi e saggi d'autore e se la spassa con Laure (Christa Théret) appena ingaggiata per garantire la più fluida ed indolore conversione al digitale della storica azienda: cambio di rotta necessario a mantenere la maison dei libri ad alti livelli e che per forza di cosa passa per decisioni impopolari. La medicina è amara ed il primo ad accorgersene è Léonard (Vincent Macaigne) che riceve un secco no alla richiesta di pubblicazione del suo ultimo romanzo. Proprio lo scrittore, che ha il vizio di malcelare le proprie storie d'amore tra le pagine dei romanzi, ha una relazione clandestina con la moglie del proprio editore, Selena (Juliette Binoche). Selena, che cerca di aiutare l'amante come può, è un'attrice e si è adattata ad un ruolo in tv che le ha concesso la fama ma l'ha intrappolata in un personaggio che non ama particolarmente. Valerie, infine, (Nora Hamzawi) non sembra più interessata a Léonard, tanto meno alle sue scappatelle di cui è ben conscia. Il suo lavoro di redattrice per un illustre politico è la cosa che sembra interessarle maggiormente.

 

Christa Theret

Il gioco delle coppie (2018): Christa Theret

 

Mi è piaciuto quello che ho visto, ovvero una commedia briosa ed intelligente scritta da un autore sagace capace di condensare in un paio d'ore una riflessione vivace ed ironica sulle vite apparenti dei propri personaggi divisi tra realtà e virtualità. La realtà di una vita di coppia consumata alla luce fioca di una candela che si spegne pian piano soffocata dalla routine. La virtualità di una vita che si manifesta tra chat, messaggi, telefonini e relazioni a distanza, a volte fisica, più spesso solo emotiva. Contemporaneamente all'osservazione dei comportamenti sociali e privati dei protagonisti Assayas sviluppa una notevole osservazione sulla cultura (letteraria) e sulla sua diffusione. Le utopie di una grande macrobiblioteca virtuale e i problemi da affrontare in un circuito del sapere dematerializzato che palesa problemi non indifferenti da affrontare come il diritto alla cultura e la facile manipolazione della conoscenza. I personaggi discutono animatamente della qualità della cultura e della sua diffusione lasciando allo spettatore l'impressione di assistere allo stesso dibattito che si instaurò ai tempi della diffusione della macchina da stampa di Gutenberg che rivoluzionò il mondo del sapere. La portata del cambiamento che si sta sviluppando al giorno d'oggi è altrettanto epocale (quanto l’alfabetizzazione diffusa a tutti gli strati della popolazione nel '900) e il regista francese riesce nell'intento di creare un curioso ed intelligente dibattito intorno ad esso.

Ma Assayas non parla solo di libri. Sotto sotto parla di cinema nelle ironiche allusioni al lavoro di attrice della Binoche in Tv (le serie che stanno soppiantando il cinema) e negli scambi di vedute sul ruolo della settima arte nell’alfabetizzazione della gente (Star Wars vs Haneke, mainstream vs sguardo autoriale). L’allusione più forte è nella scelta di parlare di contenuti tecnologici all’avanguardia. L’ebook facilmente paragonabile alla visione di un film in streaming, il reader che diventa smartphone dove vedere l’ultimo film che non passerà per le sale. Un’intuizione così saggia da essere altrettanto saggiamente esclusa dal reazionario Festival di Cannes che probabilmente ha scartato questo straordinario film per non dover affrontare questioni spinose come lo streaming e gli strumenti moderni di visione del cinema. Assayes è sicuramente più ottimista che mai allorché interpreta le stime di crescita della lettura digitale come un ritorno al palpabile desiderio di far passare le dita tra le pagine di carta di un volume. Più ottimista di Thierry Frémaux e dei distributori francesi che hanno dato per persa la battaglia dichiarando guerra alle novità dello streaming. Ma si sa il cinema è una cosa ben diversa dai libri. Chi avrà ragione? Per ora la Mostra del Cinema e tutti coloro che prenderanno al balzo l’occasione di gustare questa raffinata commedia francese sulla cultura e sui rapporti d'amore interpretata da grandi attori e scritta magistralmente dal suo regista.

 

Nora Hamzawi

Il gioco delle coppie (2018): Nora Hamzawi

Guillaume Canet

Il gioco delle coppie (2018): Guillaume Canet

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