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Sogno di una notte di mezza età

Regia di Daniel Auteuil vedi scheda film

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La recensione su Sogno di una notte di mezza età

di gaiart
8 stelle

Sogno o son desto? - Frase tipica quando si è al cinema che diviene vera più che mai con "Sogno di una notte di Mezza Età" che narra prima di tutto di quella capacità tutta infantile di sognare ad occhi aperti, come fa protagonista che cerca di evitare di crogiolarsi nel grigio dell'esitenza comune rifugiandosi nei meandri della sua fervida immagin

        Sogno o son desto? - Frase tipica quando si è al cinema che diviene vera più che mai con "Sogno di una notte di Mezza Età" che narra prima di tutto quella capacità tutta infantile di sognare ad occhi aperti, come fa il protagonista che cerca di evitare di crogiolarsi nel grigio dell'esitenza comune rifugiandosi nei meandri della sua fervida immaginazione.

Così facendo il film diventa un film nel film, un metafilm, che perplime lo spettatore nell'entrare nella realtà vera. Come se ce ne fosse una sola.

Tratto dalla pièce di Florian Zeller "A testa in giù" in effetti un pò teatrale lo è questa pellicola che cita Shakespeare. Maestro del duale, dell'onirico richiamo che interfaccia realtà e apparenza, tra incastri e scacchi, dame e controdame, eroi e eroine perse e perdenti, il film è proprio degno del maestro inglese riletto in una contemporaneità geograficamente francese, anzi parigina e temporalmente ambientata dei nostri anni, over 2000.

 

         Due le protagoniste: la rivale e l'altra: Sandrine Kiberlain. Due gli uomini che, arrivati alla crisi di mezza età, cercano di riaffermarsi con l'idea della giovinezza, con la ricerca del cambiamento, che si proietta negli occhi e nelle curve di una giovane, sensuale attrice conosciuta in sala d'attesa dal gastroenterologo. In realtà, si parla di sentimenti, di amore e anche di amicizia.

 

        E' un film bello. Comico. Originale nell'insieme delle percezioni che veicola. Bravo il regista e attore Daniel Auteuil che se lo scrive da sè.

Mozzafiato la bellezza al tempo stesso semplice e sofisticata della madrilegna Adriana Ugarte che incarna alla perfezione la dicotomia stessa di un'esistenza, di un ruolo, di un'apparenza convenzionale e borghese - sei bella quindi sei una prostituta!

 

       Spesso il giudizio di altre donne è più nefasto della scimitarra di Sandokan e/o il pugnale di Kriss. Indubbiamente tale atteggiamento di competizione tra donne insicure non può non divenire ironico e scatena una serie di gag a cascata ben sfruttate dall'intelligente Auteuil.

 

      Depardieu invece oltre che appesantito nella stazza, lo sembra anche nella recitazione la quale, come al solito in Italia, risente di un doppiaggio a volte maldestro.

Facessero mai come in Francia dove i film si vedono in lingua originale !!!

 

 

 

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