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Le nostre battaglie

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Regia di Guillaume Senez

Con Romain Duris, Laure Calamy, Lucie Debay, Laetitia Dosch, Léna Girard, Basile Grunberger Vedi cast completo

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Trama

Olivier, un caporeparto di 39 anni, dà tutto per il suo lavoro. Stanca di essere trascurata, la moglie Laura, madre dei suoi due figli, decide di andare via di casa inchiodandolo così alle sue responsabilità. Del tutto perso e in balia degli eventi, Olivier dovrà fare i conti con la nuova condizione di padre single che deve crescere i figli da solo.

Approfondimento

LE NOSTRE BATTAGLIE: QUANDO LEI VA VIA

Diretto da Guillaume Senez e sceneggiato dallo stesso con Raphaëlle Desplechin, Le nostre battaglie racconta la storia di Olivier, un giovane uomo che con la sua attività combatte contro le ingiustizie. Da un momento all'altro, quando Laura, la sua donna, lascia la casa in cui vivono, Olivier è costretto a dover conciliare l'educazione dei figli, la vita famigliare e l'attività professionale. Di fronte a responsabilità per lui del tutto nuove, Olivier farà il possibile per trovare un suo nuovo equilibrio.

 

Con la direzione della fotografia di Elin Kirschfink, le scenografie di Florin Dima e i costumi di Julie Lebrun, Le nostre battaglie viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film fuori concorso alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2018:"Mentre ero alle prese con la realizzazione di Keeper, il mio primo lungometraggio, mi sono separato dalla madre di miei figli. Ho imparato così a vivere da solo con i bambini, a guardarli, ad ascoltarli e a comprenderli. Per me, è stato un periodo di vita fondamentale sia come uomo sia come regista. Mi sono chiesto allora come sarebbero andate le cose se fossi stato completamente da solo, vedovo o lasciato. La risposta è stata semplice: non sarei riuscito a trovare la giusta stabilità tra lavoro e famiglia. Conosco molte coppie che arrivano a fatica a fine mese, in cui entrambi lavorano ma la situazione rimane precaria e fragile, come un castello di carte: qualora si rimuovesse un elemento della coppia, crollerebbe tutto. Volevo raccontare di ciò, di come sia difficile preservare l'armonia e l'equilibrio, sia dal punto di vista finanziario sia (soprattutto) da quello emotivo. Le nostre battaglie parla della scomparsa di una madre e degli sforzi di un padre per evitare il disfacimento della sua casa, di un padre che dovrà lottare per trovare un equilibrio tra i suoi impegni professionali e familiari.

 

Le nostre battaglie ha il suo interno due differenti linee narrative: la scomparsa di Laura da un lato e la battaglia sociale di Olivier dall'altra. Assistiamo dunque a un uomo che da solo si deve prendere cura di due figli e alla graduale scomparsa del volto umano del capitalismo 2.0. Non mi piace il cinema teorico o politico e cerco sempre di mantenermi a misura d'uomo, analizzando con sensibilità i suoi problemi. Le nostre battaglie guarda al mondo del lavoro di oggi e più specificatamente al suo impatto sulla famiglia. Volevo mostrare come vive un personaggio abbandonato da tutti e incapace di essere d'aiuto per le persone che ama. Olivier ha un aspetto molto gentile come leader della sua squadra professionale ma nella sfera intima diventa un altro, per lui tutto è complicato. Si tratta di una situazione molto comune. Per fare un esempio: potrebbe spiegare un problema di matematica a chiunque ma non a suo figlio, con cui finirebbe inevitabilmente per arrabbiarsi.

 

Le nostre battaglie parla anche della libertà della donna di abbandonare i suoi figli. Laura non è né morta né in prigione. se n'è andata e basta, non si dice molto su di lei. Non volevo né spiegare né condannare la sua scelta: è solo una donna che non riusciva a trovare il posto nella sua casa o nella sua vita. La sua presenza continua ad aleggiare sugli altri, nonostante l'assenza. Ma è anche un film sulla paternità: Elliot e Rose, i due bambini, porteranno Olivier a divenire padre e a riflettere sulla sua vita privata e sulle sue relazioni con gli altri".

Il cast

A dirigere Le nostre battaglie è Guillaume Senez, regista e sceneggiatore franco-belga. Nato a Bruxelles (città in cui ha continuato a vivere) nel 1978, ha mosso i primi passi nel mondo del cinema con tre cortometraggi selezionati da diversi festival internazionali: La Quadrature du cercle, Dans nos veines e… Vedi tutto

Trailer

Commenti (3) vedi tutti

  • Il nostro tempo difficile, le delusioni, l'incomunicabilità crescente, di cui fanno le spese i bambini soprattutto.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Regia maestosa per quest'opera di Guillaume Senez che attraversa una molteplicità di tematiche dosando con equilibrio i vari elementi che le compongono. Molto bella, seppur episodica, anche la colonna sonora in lingua madre anzichè nel solito invadente e ormai insopportabile inglese. Un finale non banale nè retorico non poteva che essere quello.

    commento di bombo1
  • Melò franco-belga ritmato ma dall'esito opaco.

    leggi la recensione completa di barabbovich
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laulilla di laulilla
7 stelle

In un enorme magazzino, in cui si stoccano merci da smistare e consegnare, lavorano uomini e donne con compiti diversi, secondo il reparto, ma tutti costretti a orari massacranti, ritmi di lavoro insostenibili, temperature gelide in pieno inverno, contratti a scadenza, rinnovabili, ma anche no. Sicuramente no se non ce la fai più perché a cinquant’anni sei già vecchio,… leggi tutto

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La recensione più votata delle sufficienti

supadany di supadany
6 stelle

Torino Film Festival 36 – Concorso Torino 36. Già in condizioni ordinarie, coniugare un lavoro di responsabilità agli impegni di una famiglia con figli piccoli richiede un dispiego ragguardevole di energie psicofisiche, tanto che qualora sopraggiungessero avversità e incognite, magari in tandem, risulterebbe oltremodo complesso mantenere i nervi saldi e far quadrare… leggi tutto

3 recensioni sufficienti

2020
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barabbovich di barabbovich
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La moglie di un caporeparto quarantenne (Duris) di un'organizzazione modello Amazon scompare, lasciando il marito e i loro figli da soli. L'uomo dovrà imparare a gestire il quotidiano (e in questo siamo sulla scia di Anche libero va bene, di Rossi Stuart), combattendo anche un'altra battaglia sul fronte lavorativo, dove lui e i suoi collaboratori sono sempre più vessati da…

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2019
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Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 7 voti
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nickoftime di nickoftime
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Ad anticipare gli avvenimenti di queste ore, con il movimento dei cosiddetti gilet gialli a farsi portavoce del malcontento della popolazione meno abbiente, sia il cinema francese che quello belga da tempo hanno messo la questione del lavoro e della classe operaia al centro del loro interesse, al punto da raccontare le vicissitudini in un genere a se stante. Dal seminale Risorse umane di Laurent…

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Uscito nelle sale italiane il 4 febbraio 2019
locandina
Foto
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