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Quando gli angeli dormono

Regia di Gonzalo Bendala vedi scheda film

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La recensione su Quando gli angeli dormono

di Furetto60
6 stelle

Thriller psicologico, teso, ben girato e ben interpretato, tuttavia penalizzato da qualche ingenuità narrativa.

Germán è un giovane amministratore delegato di una compagnia di assicurazioni, molto preso dal proprio lavoro, trascura la moglie Sandra e la piccola figlia Estela. Proprio nel giorno del compleanno della piccola, Germán dimentica la ricorrenza e si trattiene in ufficio fino a tardi, mentre la figlioletta, attende il suo rientro con pazienza, molto più comprensiva, di sua madre intransigente verso il marito e per giunta sensibile alle attenzioni di un vicino troppo premuroso. Cosi dopo aver acquistato un regalo last-minute, German sfidando la sua stanchezza, si mette in auto per arrivare in tempo al party. Solo che prostrato dalla lunga giornata di lavoro, comincia a sbandare vistosamente,attirando l’attenzione della polizia che, lo ferma e leggendogli in faccia la fiacchezza e il sonno, lo accompagna in un motel imponendogli una sosta, ma siccome Germán è oppresso da un forte senso di colpa verso la famiglia e anche geloso del vicino, troppo presente con la consorte, contravvenendo agli ordini, si rimette in marcia. Solo che intontito dalla stanchezza, si assopisce alla guida, e non si avvede della presenza sul ciglio della strada di una ragazza,travolgendola sotto gli occhi dell’amica Silvia, entrambe in fuga da due amici eccessivamente audaci, con i quali avevano condiviso una notte di trasgressione. Soccorre Gloria e la carica sull’auto, dopo appena qualche chilometro s’imbatte nell’amica Silvia, ma nel frattempo Gloria, ferita gravemente, muore sul sedile. German non sa cosa fare, Silvia spaventata scappa via, la situazione diventa sempre più drammatica e le cose peggiorano sensibilmente, mettendo i personaggi dinanzi a scelte sempre più difficili. Cosi la storia prende un'altra piega, precipitando in un vero e proprio dramma umano dai risvolti tragici, di cupa tensione, nel confronto/scontro  tra German  e la giovane ragazza fuggiasca e in preda agli effetti  delle droghe che ha assunto, facendo scivolare il protagonista  in un baratro psicologico, sempre più profondo in cui affonda, perdendo le coordinate della sua moralità e del suo buon senso, con le vie d'uscita che si riducono minuto dopo minuto. German che all’inizio appare come il classico uomo in carriera, positivo e affezionato alla sua famiglia e di sani principi, viene travolto da una situazione più grande di lui, comincia a tentennare e la sua solidità scricchiola. Il regista spagnolo Gonzalo Bendala, alla sua seconda prova dietro la macchina da presa  gira questo "Quando gli angeli dormono" un riuscito thriller psicologico, in cui la tensione emotiva cresce a mano a mano, fino a creare un giusto climax , abile nella messinscena di quest’ atmosfera torbida e malsana e di una palpabile tensione. L'ambientazione nelle campagne intorno alle aree urbane è ideale per costruire una cornice fosca e ambigua, lugubre e tenebrosa, in cui i due contendenti, si muovono sempre più freneticamente e nevroticamente, ben interpretati e dirottati dagli eventi in modo dirompente, verso il punto di non ritorno, suscitando un forte senso di inquietudine in  un clima sospeso, ma sempre sul punto di deflagrare, mentre  si assiste alla inevitabile frammentazione della psiche del protagonista, sempre più esausto ed esasperato, le cui colpe si traducono in azioni, sempre più crudeli e criminali, fino a diventare irreversibili. I protagonisti sono due persone qualsiasi senza qualità o difetti particolari,nè buoni,nè cattivi : un'adolescente inquieta e un padre di famiglia,normali ma catapultati però in una situazione estrema,in un avvenimento decisamente straordinario, ma al contempo anche comune, che può capitare a chiunque. Al netto di questi pregi, non si può però ignorare  una sceneggiatura infarcita di forzature e approssimazioni, ma a dare credibilità al film è un gesto finale spietato e amaro, che  chiude il racconto in maniera chiara e capace di infondere nello spettatore un senso di opprimente disagio.

 

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