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Agente 007. L'uomo dalla pistola d'oro

Regia di Guy Hamilton vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. L'uomo dalla pistola d'oro

di maso
6 stelle

 

 

 

La seconda avventura di Moore nei panni di OO7 è un notevole passo avanti rispetto a "Live and let die" che a mio avviso è un crogiuolo di pessime scelte ma ciò non significa che lo si possa annoverare fra i migliori della serie anche se ha una freccia al suo arco o se preferite una pallottola in canna di non poco conto, inoltre è il Bond più amato dagli adolescenti per la sua vivace trivialità tanto che era uno dei miei preferiti da ragazzo poi sono cresciuto ed ho rivalutato il mio giudizio mai comunque negativo.

La matrice è l'ultimo romanzo di Fleming dal titolo omonimo in cui Bond subisce un lavaggio del cervello ed arriva quasi ad uccidere M, rumors abbastanza attendibili evidenziano come il romanzo sia stato ultimato da un altro scrittore perchè Fleming morì durante la lavorazione, lo spunto della trama da me citato fu completamente scartato per la sceneggiatura del film che fu incentrata invece sul duello fra OO7 e il killer più pagato della terra Francisco Scarramanga con la sua pistola d'oro composta dal porta sigarette l'accendino e la penna, uno dei gadeget più spettacolari della serie per uno dei villan più memorabili interpretato con perfido mestiere da un grande Christopher Lee, è questa la pallottola in canna che salva il film dall'insufficienza perchè la trama risulta molto indecisa fra una sfida all'ultimo sangue fra Bond ed il suo avversario e una missione classica in cui l'agente con licenza di uccidere deve recuperare un non ben definito marchingegno denominato Solex.

La tendenza a mescolare la trama con un genere in auge in quel periodo inaugurata nel film precedente prosegue anche in questo capitolo in cui l'ambientazione thailandese, fra l'altro stupenda, e gli scontri a colpi di kung fu rimandano ai più riusciti film con Bruce Lee ma la commistione non trova il punto di fusione appropriato sfavorita anche da una carrellata di personaggi di contorno poco riusciti: Britt Ekland è miss Goodnight, una segretaria in azione pasticciona che Bond tratta come una pezza da piedi, sicuramente meglio la bambola di Scarramanga interpretata dalla bellissima Maud Adams, una modella svedese dalle doti interpretative davvero apprezzabili mentre risulta una macchietta inquietante ma poco terrificante l'henchman interpretato dal nano Harvé Villachaze, superfluo il ritorno di Clifton James nella parte del catastrofico sceriffo Pepper che gli sceneggiatori fanno incontrare con Bond in una concessionaria di Bangkok sottolineando una volta di più la pochezza di idee in fase di scrittura. 

L'isola quartier generale di Scarramanga, la base del MI6 nel relitto e lo stunt con l'auto che si avvita in aria sono le poche note di merito di un film che ha risentito tantissimo della scissione dei due storici produttori associati Saltzman e Broccoli avvenuta proprio in quel periodo, un budget contenuto  non sostenne la scarsa inventiva di Hamilton dietro la macchina da presa tanto e come la prova indecisa di Moore davanti non ancora capace di definire una caratterizzazione precisa del suo personaggio: in questa avventura Bond appare come un cinico bastardo che maltratta le donne e non ha un briciolo di umorismo, la condizione imposta dal minaccioso Scarramanga che si muove nell’ombra impone a Bond di stare costantemente allerta giustificando il suo atteggiamento ma personalmente credo che per questa sfumatura caratteriale sarebbe stato più appropriato Timothy Dalton.

"The man with the golden gun" viene da molti considerato il peggior Bond della serie tanto e come l'accoppiata Hamilton - Moore, d'accordo in pieno sulla seconda affermazione devo dissentire con la prima visto che nella mia graduatoria personale classifico questo film da qualche parte nel mezzo.

La colonna sonora

John Barry dichiarò che ci mise pochissimo tempo per scrivere questa colonna sonora e si sente ma il brano cantato da Lulu ha una carica notevole ed un testo graffiante incentrato non su OO7 bensì sul suo avversario Scarramanga, la canzone in questione sostituì all'ultimo momento un altro pezzo dallo stesso titolo cantato da Alice Cooper poco bondiano e con sonorità smaccatamente rock.

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