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Beautiful Boy

Regia di Felix Van Groeningen vedi scheda film

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kubritch

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La recensione su Beautiful Boy

di kubritch
2 stelle

Attenzione alla finzione dei film. Non state assistendo alla verità neanche se ispirata ad una storia vera.

I film possono essere potenti fonti di illusioni: convincere il pubblico che si sta assistendo ad una riproduzione fedele della realtà mentre si mettono insieme elementi e situazioni i cui nessi non hanno nulla di vero. I film sono collage di frammenti di azioni, cuciti insieme secondo un fine studiato ed arbitrario. Guardando un film non guardiamo la realtà nel suo imprevedibile svolgimento. Questo film è costruito per lanciare nello star system il suo protagonista, fingendo di esporre un importante problema sociale. Si narra del dramma di un figlio in un contesto borghese. Tutti gli adulti sono persone amorevoli e perbene: padre giornalista freelance e matrigna pittrice freelance; madre biologica vacanziera. Non è possibile ridurre la realtà sociale ad un semplice sfondo delle vicende del protagonista senza alcuna relazione con un dramma esistenziale di tale portata. Lo può essere solo in una visione borghese di tipo tradizionalista, che fa salve le istituzioni: famiglia, scuola, sanità pubblica. Sembra il punto di vista di un genitore idiota che non riesce a capacitarsi delle reazioni di ribellione e degli stati d'animo propri di un adolescente poiché vive di schemi e dà tutto per scontato. Attribuire all'individuo tutta la cuasa dell'assunzione della droga, isolandolo dalla società fa parte di una visione del mondo scorretta e al quanto liberista. Ovviamente tutto ciò al pubblico delle adolescenti non importa. A loro basta vedere il loro idolo erotico bello e dannato che flirta con una coetanea in cui immedesimarsi. Non penso che un ragazzo dipendente da sostanze stupefacenti possa convincersi dalla visione del film a smettere di farsi. E' tutto molto patinato e finto. Si indugia nel sentimentalismo e nelle carinerie, sfruttando la simpatia naturale dei bambini. Non si mettono in scena sentimenti autentici di un adolescente problematico. Non è Chirstiane F per intenderci. Non scendiamo negli abissi della tragedia, ma restiamo in superficie a guardare un bel ragazzino in set ben fotografati: dove tutto è al posto giusto. La giustificazione genitoriale di abbandonare un figlio in condizioni disperatissime per preservare l'armonia familiare, rafforzata dal racconto di un genitore in una di quelle tipiche terapie di gruppo che piacciono tanto agli anglofoni, la trovo totalmente immorale. Penso che un genitore non possa permettersi di abbandonare un figlio per alcuna ragione se ti chiede aiuto, in modo sincero o insincero che sia. Temo che un film del genere possa fare più danno che bene. E' un prodotto autocompiaciuto dell'industria dell'intrattenimento. Roba borghese, insomma, per ragazzini di famiglie bene, che fingono... che vogliono sentirsi come... sorta di Madame Bovary che scimmiottano i personaggi romanzeschi senza esserlo davvero poiché conoscono solo una vita ovattata nei comfort e nel consumismo. 

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