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Potere assoluto

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Potere assoluto

di Ethan01
9 stelle

Film magnifico

Luther Whitney (Clint Eastwood) è un ladro professionista che, durante un furto nella villa del ricco filantropo Walter Sullivan (E. G. Marshall), si trova ad assistere, celato dietro un finto specchio, all'omicidio della moglie di Sullivan, Christy (Melora Hardin), che si era appartata lì per un incontro amoroso con Alan Richmond (Gene Hackman), il Presidente degli Stati Uniti d'America, peraltro grande amico di Sullivan. Luther viene scoperto e inseguito dalle guardie del corpo del Presidente, ma riesce a fuggire e a portare con sè una prova incriminante.

Adesso quindi il Presidente deve mettere a tacere ad ogni costo il pericoloso testimone per evitare uno scandalo. Dal canto suo Luther decide di lasciare il paese per mettersi in salvo, ma proprio quando sta per partire qualcosa gli fa cambiare idea...

Con "Potere Assoluto"' l'inossidabile Clint ci sorpende ancora una volta regalandoci un grande thriller politico, intelligente e carico di tensione, basato sul romanzo omonimo di David Baldacci e sceneggiato dall'esperto William Goldman. 

La vicenda prende avvio da uno spunto geniale: mi riferisco al brutale omicidio nella villa, che ha come unico testimone Luther. Chi potrebbe mai credergli? Si tratta della parola di un vecchio ladro contro quella del Presidente degli Stati Uniti. La parola di un "criminale" contro quella dell'uomo più potente d'America. Sarebbe una lotta impari. Quindi a Luther converrebbe scappare. 

Ma vedere l'ipocrisia di Richmond alla conferenza stampa, mentre commisera pubblicamente il suo amico Sullivan per la perdita della moglie promettendogli giustizia, fa rivoltare lo stomaco al protagonista e risveglia il suo senso di giustizia.

"Non me ne vado, non scappo da te" sentenzia infatti l'indignato Luther.

A Eastwood interessa soprattutto lanciare una vibrante denuncia contro i meccanismi del potere e la doppiezza della politica, caratterizzata da un intreccio di falsità e corruzione, ma anche di affrontare una serie di quesiti morali tutt'altro che trascurabili. 

"Si, forse non sarei stato in grado di salvare Christy Sullivan, ma non ho neanche tentato"  dice infatti in una scena il protagonista.

A tal proposito è indimenticabile il personaggio di Luther, raffinato ladro con la passione per il disegno e le opere d'arte, che ha sempre avuto un rapporto complicato con la figlia, ma che la "protegge" come un angelo custode, riempiendole ad esempio il frigorifero vuoto quando lei non è in casa.  

L'intero cast funziona perfettamente: grande prova di Gene Hackman nel ruolo dell'odioso Presidente Richmond, ma è molto bella anche l'interpretazione (con un pizzico di ironia) di Eastwood; non bisogna poi dimenticare nemmeno Ed Harris, Laura Linney, Scott Glenn e il veterano E. G. Marshall nella parte di Sullivan.

Tra le scene notevoli abbiamo sicuramente la lunga sequenza iniziale, con il protagonista costretto ad assistere impotente alla colluttazione e poi all'omicidio, l'attentato alla figlia di Luther all'ospedale e il finale. 

Generalmente considerato tra le opere minori del nostro Clint, "Potere assoluto" rientra invece a mio modo di vedere tra i suoi film migliori, più eleganti e coinvolgenti. 

 

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