Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Thriller assolutamente magistrale nella prima parte, ma che perde parecchi punti in un girone di ritorno che sa più di majors hollywoodiane che non del miglior Eastwood.
Dall'omonimo bestseller di David Baldacci, adattato per lo schermo dal duo volte premio Oscar William Goldman, Clint Eastwood mette insieme un buon thriller ma che non avvicina il livello dei suoi tre titoli immediatamente precedenti (“Gli spietati”, “Un mondo perfetto” e “I ponti di Madison County”). Il film può essere grosso modo sezionato in due parti: la prima è impeccabile sia nella costruzione di psicologie e situazioni, sia per tempistiche al limite dell'hitchcockiano. Il cosiddetto turning point arriva con la scena del doppio tentativo di eliminazione di Luther, la cui vigilia con i due killer che minuziosamente preparano i propri fucili di precisione, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro è da manuale. Da lì in poi è però discesa libera, con una soluzione che sa tanto di majors hollywoodiane e poco del grande Clint. Molto belle le musiche di Lennie Niehaus.
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