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Cielo di fuoco

Regia di Henry King vedi scheda film

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La recensione su Cielo di fuoco

di sasso67
8 stelle

È il tipico film bellico americano del periodo "staliniano" della guerra fredda. Ci sono tutti gli elementi che caratterizzano il genere in questo particolare lasso di tempo. Come scrive Giuliana Muscio (Hollywood va in guerra, nella Storia del cinema mondiale di Gian Piero Brunetta), uno di questi elementi è la concezione nuova della figura del leader, la cui posizione diventa più «uno scomodo fardello», che non la classica funzione rassicurante di responsabilità e comando. Ed infatti, Gregory Peck impersona un ufficiale duro ed antipatico che, però, alla lunga, convince i propri uomini dell'efficacia dei suoi metodi. Altro elemento caratterizzante è la necessità che i soldati - anche in quanto uomini e cittadini - comprendano il senso delle azioni che compiono. Così come diversi autori hollywoodiani (con Frank Capra in testa) avevano girato dei film della serie Why We Fight, per convincere gli Americani della necessità dell'intervento nella Seconda Guerra Mondiale, anche i soldati vogliono sapere per che cosa combattono: in questo modo, riusciranno a dare il meglio di sé stessi. Terzo elemento, la caratterizzazione del nemico, presentato non soltanto come aggressore, ma anche capace di insinuarsi dietro le linee e di giocare con i "nostri" sul filo dei nervi. In più, vi è un elemento ulteriore, che è di ordine psicoanalitico, sia perché spesso il capo agisce duramente anche a seguito di inconfessabili ragioni personali, sia perché, come nel caso del generale Savage di questo film, prende su di sé tutto il carico della tensione, in una sorta di transfert freudiano, come testimonia il crollo nervoso dello stesso ufficiale. Cielo di fuoco, con queste caratteristiche, è il miglior film di Henry King e costituisce probabilmente la più sofferta interpretazione della carriera di Gregory Peck.

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