Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Il 'mammasantissima' è un boss della camorra, don Vincenzo Tramontano, dedito in particolare al contrabbando di sigarette. La rivalità fra camorristi è così aspra che due suoi nemici gli rapiscono, stuprano e fanno morire la figlia; don Vincenzo reagisce con cruda violenza, per consegnarsi poi alla polizia.
Una delle prime pellicole interpretate da Mario Merola, qui nei panni di un boss camorrista tutto cuore e onore. Il sodalizio con il regista Alfonso Brescia fu molto fortunato e portò alla realizzazione di una dozzina di pellicole nel quadriennio intercorso fra il 1978 e il 1982; cifre che già di per sè sarebbero da record, non fosse che nel frattempo l'attore e cantante si impegnò come protagonista anche di altri film, di stampo analogo. Il mammasantissima non sarebbe comunque potuto nascere senza il fondamentale apporto in fase di scrittura di Ciro Ippolito, soggettista aiutato da Piero Regnoli per la stesura della sceneggiatura; i luoghi comuni partenopei si sprecano e la maniera grossolana in cui la narrazione si sviluppa è sostanzialmente il collante dell'opera. A completare il cast sono chiamati interpreti già visti a fianco di Merola nei suoi precedenti film, come Nunzio Gallo, Walter Ricciardi e Lucio Montanaro (per le scenette espressamente comiche, volte a sminuire l'impatto drammatico della storia) e altri caratteristi del calibro di Elio Zamuto, Biagio Pelligra, Malisa Longo e Marina Viviani. Considerate le premesse sulla scarsa attendibilità della trama e le doti attoriali modeste del protagonista, Il mammasantissima è a ogni modo una pellicola riuscita, a prescindere dagli evidenti limiti; quel che promette mantiene e la scena finale con don Vincenzo vestito da Pulcinella è il degno apice memorabile dell'opera. 2,5/10.
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